Siria, la mattanza dei bambini continua: Aya come Omran

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Siria, la mattanza dei bambini continua: Aya come Omran

11 Ottobre 2016

Almeno quaranta persone hanno perso la vita in Siria nelle ultime ore in violenze in corso nei vari teatri del conflitto: cinque minori, tra bambini e adolescenti, sono morti in un bombardamento di artiglieria su una scuola nel sud del Paese, in un’area controllata dalle forze governative, mentre almeno 16 civili sono morti in raid aerei su Aleppo est, parte della città controllata dagli insorti.

I cinque minori uccisi nella scuola si trovavano in classe nell’istituto scolastico di Daraa, città contesa tra governativi e insorti. L’Ondus e l’agenzia ufficiale siriana Sana attribuiscono il bombardamento con colpi di mortaio alle forze armate anti-regime.

Un drammatico video sta dilagando sui media e mostra una bambina siriana ferita in un raid aereo con il volto in primo piano mentre piange disperata e invoca ‘baba’, il papà, che era con lei quando è stata colpita la loro casa nel villaggio di Talbiseh, appena a nord di Homs. La bimba, che dice di chiamarsi Aya e di avere 8 anni, capelli chiari, ha un rivolo di sangue che le scorre sul viso e una ferita sulla fronte, che viene medicata. Ma Aya continua a piangere e a chiamare il padre, del quale non si conosce il destino.

Un’immagine che, come quella del bambino Omran, di tre anni, coperto di polvere dallo sguardo spento seduto su un’ambulanza dopo un raid su Aleppo, potrebbe diventare un simbolo, intenzionalmente propagato dai media nella speranza di destare un po’ di interesse in Occidente sulla terribile guerra che imperversa in Siria.

Intanto il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, e quello iraniano, Mohammad Javad Zarif, hanno concordato nel corso di una conversazione telefonica avvenuta oggi sulla necessità di una nuova iniziativa diplomatica per risolvere la crisi siriana.   Mentre le iniziative diplomatiche hanno raggiunto una fase di stallo, proseguono i bombardamenti in varie zone della Siria.

Il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha lanciato oggi un appello a manifestare davanti all’ambasciata di Russia a Londra per protestare contro il ruolo di Mosca in Siria. “Vorrei vedere delle manifestazioni davanti all’ambasciata di Russia”, ha dichiarato Johnson davanti ai deputati britannici, sostenendo che le “riserve di indignazione si esauriscono” di fronte ai raid aerei russi su Aleppo.