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Siria, ministro russo Shoigu propone coalizione internazionale per sminamento
26 Aprile 2017
di Redazione
L’attacco missilistico statunitense del 7 aprile scorso contro una base militare aerea siriana ritarda le prospettive di formare un ampio fronte antiterrorismo: è quello che pensa il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov intervenendo alla Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale. “Il recente attacco missilistico statunitense contro la base aerea (di Shayrat) in Siria, diventato una flagrante violazione del diritto internazionale e un atto di aggressione contro uno stato sovrano”, afferma sempre Lavrov, “aumenta i problemi esistenti e riduce le prospettive di formare un ampio fronte antiterrorismo”.
Il capo della diplomazia russa ha parlato anche del presunto attacco chimico avvenuto nei pressi di Idlib il 4 aprile scorso, ribadendo la necessità di un’indagine completa e trasparente. “Atti provocatori come quelli che si sono verificati a Khan Shaykhun il 4 aprile richiedono un’indagine professionale sotto gli auspici dell’Opac (Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche), e tale inchiesta dovrebbe essere aperta e trasparente”.
E mentre il punto di vista del ministro degli Esteri russo era già saltato fuori, suona in qualche modo nuovo un tentativo di puntare ad una strategia globale necessaria per azioni comuni nei territori liberati dai militanti in Siria esposto dal ministro russo di difesa Sergei Shoigu alla VI Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale. “E’ necessario sviluppare una strategia globale per azioni comuni nelle aree liberate dai banditi”.
La Russia, così, propone la creazione di una coalizione internazionale per partecipare alle attività di sminamento in Siria. “Propongo di formare una coalizione dei paesi interessati che potrebbero fornire supporto contro le minacce alle infrastrutture in Siria”, è questo il progetto di Shoigu, secondo cui si potrebbe “creare un fondo per finanziare le aziende private specializzate che saranno coinvolte in questo tipo di lavori”. In Siria, ha proseguito poi il ministro, la Russia sta lavorando con la Turchia e l’Iran, con cui condivide la necessità di tenere separate le azioni condotte dal gruppo militante jihadista conosciuto come Fronte al Nusra da quelle delle forze dell’opposizione. Si aspetta la risposta degli Usa.
