Siria, Ong denuncia: decine di morti sotto raid russi
20 Ottobre 2015
Ondus, l’Osservatorio siriano per i diritti umani, lancia l’allarme: sarebbero "45 i morti e i feriti, compresi donne e bambini", causati dai raid della aviazione russa in Siria, a Latakia. Ondus parla di "massacro russo" e avverte che il bilancio "è destinato a crescere" perché non è ancora chiaro quanti siano i dispersi sotto le macerie. Di nuovo, come nei primi giorni dei raid russi, muoiono anche i comandanti ribelli dell’Esercito libero siriano che si oppone al regime di Assad; il comandante, legato alla "Prima divisione costiera", farebbe parte di un gruppo armato dagli Usa. I raid russi hanno iniziato a colpire la Siria il 30 settembre scorso, dopo che Assad aveva chiesto aiuto a Putin. Obiettivo conclamato è lo Stato Islamico, l’Isis, ma si contano vittime anche tra i ribelli filo-americani e tra i civili. Ieri, le truppe lealiste siriane coperte dall’aviazione russa e con l’appoggio sul terreno dell’Iran, hanno lanciato una offensiva su Aleppo, ex cuore commerciale del Paese, controllato in parte dal Daesh. Secondo fonti umanitarie, almeno 70 mila persone avrebbero lasciato la città e la regione per salvarsi.