Siria, Onu vuole corridoio per Qusayr. 10 milioni rifugiati nel 2013
07 Giugno 2013
di redazione
Le Nazioni Unite si svegliano e il Consiglio di Sicurezza approva la proposta di aprire "immediatamente" un corridoio verso Qusayr, l’enclave dei ribelli sanguinosamente riconquistata da Assad e i lealisti alleati con Hezbollah. L’Onu ha chiesto 3,7 miliardi di euro, 5 miliardi di dollari, per un grande piano di aiuti alla Siria, una delle operazioni più ambiziose e speriamo non velleitarie del Palazzo di Vetro. Secondo l’Onu, alla fine del 2013 10 milioni di siriani vivranno l’emergenza umanitaria (oggi sono un terzo della popolazione). Ogni mese, 200.000 persone vanno a rinfoltire l’esercito dei rifugiati. Il Paese è stato ributtato indietro di 20 anni, le richieste dei siriani aumenteranno e bisogna prepararsi ad affrontare il peggi. Dovrebbero essere 16, fino adesso, le nazioni impegnate nel super piano di aiuti. Secondo Antonio Guterres, l’alto commissario Onu per i rifugiati, la Siria è "la più pericolosa crisi dalla fine della Guerra Fredda". Guteress ha invitato le potenze "illuminate" a ragionare anche sulla base dei propri interessi nazionali e dunque a prendere provvedimenti e a contribuire per la stabilizzazione della Siria in modo da evitare che il conflitto deflagri nella intera regione. Qusayr è stata espugnata dopo settimane di eroica resistenza da parte degli insorti. Ieri, gli scontri nel quadrante si erano allargati fino a lambire le Alture del Golan, al confine con Israele Putin ha proposto di sostituire i peacekeepers austriachi con truppe della Russia, ma Ban Ki Moon ha risposto no grazie.