Siria, truppe di Assad avanzano. Turchia chiede truppe di terra agli alleati

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Siria, truppe di Assad avanzano. Turchia chiede truppe di terra agli alleati

17 Febbraio 2016

 Sostenute dai massicci bombardamenti russi, le truppe governative siriane continuano ad avanzare nel nord del Paese, dove, secondo Mosca, hanno riconquistato 800 chilometri quadrati di territorio e 73 centri abitati solo dall’inizio di febbraio. La Turchia, grande nemica del presidente siriano Bashar al Assad, risponde affermando che solo "un’operazione di terra" può "risolvere la crisi siriana". Ma Ankara non intende intervenire da sola, lascia la decisione nelle mani della Coalizione internazionale a guida Usa a deciderlo. 


Intanto continuano le polemiche sugli attacchi aerei o missilistici. Israele, Arabia Saudita e Turchia, hanno un accordo tra loro per "paralizzare i negoziati" sulla Siria, con l’intento di impedire ogni soluzione che mantenga al potere il presidente Bashar al Assad, ha detto in un discorso televisivo Seyed Hassan Nasrallah, il capo del movimento sciita libanese Hezbollah le cui milizie combattono in Siria al fianco di quelle governative. Per questo, ha aggiunto Nasrallah, gli israeliani, i sauditi e i turchi, "pongono precondizioni e alzano continuamente il livello delle richieste". Una cosa, ha assicurato il capo di Hezbollah, che "anche gli Usa hanno cominciato a criticare". 

 

Secondo fonti locali, le milizie libanesi Hezbollah e le forze governative siriane hanno conquistato la collina di Shalaf, nei pressi di Kinsabba e di alto valore strategico perché a meno di cinque km dal confine turco nella regione nord-occidentale di Latakia. Ora, sottolineano le fonti, è possibile puntare pezzi di artiglieria contro il sud della Turchia. 

 

Allarmata da questi sviluppi, la Turchia, che considera "terroristiche" le milizie del Ypg, da sabato sta bombardando con l’artiglieria del suo esercito le posizioni delle forze curde, ma l’agenzia russa Ria, citando ancora Konashenkov e la Difesa, parla di colpi rivolti anche contro l’esercito regolare di Assad. Mentre il quotidiano filogovernativo turco Yeni Safak scrive di circa 500 miliziani siriani anti-Assad del gruppo islamista "Faylaq al Sham" entrati sabato in Siria passando dalla Turchia non solo con il consenso, ma anche armati e trasportati dal governo di Ankara. I combattenti, partiti da Idlib, sarebbero entrati in Turchia dal valico di Cilvegozu sbucando poi in Siria attraverso quello di Oncupinar, a pochi chilometri da Azaz, per collocarsi sulla strada dell’avanzata delle milizie del Ypg, con lo scopo di frenarle e impedirne la definitiva conquista del corridoio tra Aleppo e la frontiera turco-siriana. 

 

Attivisti curdo-siriani stanno facendo circolare in Rete foto di carri armati turchi schierati a ridosso della frontiera con la Siria nei pressi di Kobane, la cittadina ora in mano alle forze curde Ypg, a lungo assediata dall’Isis. Le foto ritraggono i blindati con la bandiera turca in una zona rurale ma non si ha la possibilità di verificare sul terreno la posizione esatta dei mezzi militari di Ankara. Le fonti assicurano comunque che nessun carro armato turco ha varcato il confine.