Siria, un’autobomba interrompe la fragile tregua. Obama: “Poche illusioni”
27 Febbraio 2016
di redazione
A mezzanotte ad Aleppo si sono fermate le armi. L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani ha fatto notare che anche nel nord della provincia di Latakia la situazione si stava tranquillizzando, e lo stesso per le provincie centrali di Homs e Hama.
Il diplomatico italo – svedese ha riferito: "La cosa importante è che nel caso di incidenti (che interrompano il cessate il fuoco) vengano riportati immediatamente sotto controllo e contenuti. In tutte le tregue che ho visto, c’è una grande probabilità di difficoltà, create da aggiustamenti, tensioni e incidenti."
Ci sarebbero stati alcuni scontri intermittenti tra le forze lealiste e i jihadisti dell’Isis e del Fronte al – Nusra, secondo l’Osservatorio. Ma comunque l’aviazione russa non ha compiuto alcun tipo di incursione dallo scoccare della mezzanotte.
Staffan de Mistura, inviato Onu, ha detto che si indagherà sull’accaduto. E ha, inoltre, reso noto che i colloqui di pace riprenderanno dal 7 marzo, se l’accordo tiene e se saranno effettivamente messi in atto gli aiuti umanitari. Ha, poi, spiegato che una speciale task-force dell’Onu si incontrerà oggi a Ginevra per tenere sotto controllo il cessate il fuoco.
Una tregua che rappresenta la prima in assoluto dopo cinque anni di sanguinosa guerra civile. Accettata da 97 gruppi armati e dal governo di Damasco e che esclude, esplicitamente, l’Isis e Fronte al – Nusra. Preceduta da trattative fino all’ultimo minuto tra Usa e Russia, in un conflitto che ad oggi registra almeno 270mila i morti fino ad ora.
Le due nazioni protagoniste hanno comunque promesso, con l’aiuto dell’Onu, che vigileranno sul rispetto della tregua e della gestione dei problemi che sicuramente verranno fuori. Proprio per questa ragione, a Mosca, Washington, Latakia e Amman, sono stati creati centri di raccolta dati.
Ma è bastato poco per essere smentiti. La tregua è durata meno del previsto. Un’autobomba a Salamiyeh, città controllata dalle forze governative nel centro della Siria, si è lasciata esplodere uccidendo due persone. La notizia è arrivata dall’agenzia di stampa di Damasco. Che attribuisce la responsabilità dell’attentato all’Isis.
Nel frattempo è arrivato anche il punto di vista di Obama sul cessate il fuoco. "Non ci facciamo illusioni. Ci sono molti motivi per essere scettici. Nella migliore delle circostanze, la violenza non si fermerà subito. Agli aiuti umanitari deve essere consentito di raggiungere le aree sotto assedio". E lo stesso presidente Usa ha voluto ancora sottolineare il suo scetticismo sulla tregua dicendo: "molto dipende da se il regime siriano e la Russia manterranno i propri impegni. L’unico modo per sconfiggere l’Isis è mettere fine alla guerra civile e al caos in Siria, sotto il quale l’Isis prospera".