Siria, Usa pronti a mobilitazione. Obama: “Serve cappello Onu”

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Siria, Usa pronti a mobilitazione. Obama: “Serve cappello Onu”

24 Agosto 2013

Obama è pronto a intervenire contro la Siria se l’Onu darà conferma dell’uso di armi chimiche. Francia e Gran Bretagna sono già convinte che Assad abbia usato gas nervino o sarin contro i civili. L’amministrazione Usa conferma che si stanno valutando una serie di opzioni contro la Siria se ci sarà una copertura delle Nazioni Unite. Il modello, secondo l’inner circle della Casa Bianca che preme per un intervento, è il Kosovo. Bombardamenti dall’alto, niente militari sul terreno. "Se gli Stati Uniti intervenissero e attaccassero un altro Paese senza un mandato delle Nazioni Unite e senza chiare prove che possano essere presentate, allora sorgerebbero questioni in termini di diritto internazionale", ha detto il presidente americano.

In Germania Angela Merkel sembra rompere la neutralità dicendo che Russia e Cina hanno bloccato il testo presentato all’Onu dai Paesi occidentali che chiedeva accesso illimitato agli ispettori che indagano sull’uso delle armi chimiche. "Sfortunatamente, l’opposizione di Russia e Cina ha impedito un comunicato formale del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiede di garantire pieno accesso agli ispettori", ha detto la Merkel, che però ha aggiunto: “Ciò che ora importa è che gli ispettori Onu che già sono in Siria siano autorizzati a raggiungere il posto il più presto possibile". Francia e Gran Bretagna sembrano convinti che Assad abbia fatto uso di armi chimiche, Hollande ha dato un ok per l’intervento, il ministro degli esteri inglesi Hague dice che il regime siriano "ha qualcosa da nascondere".

In Italia, il Foglio quotidiano ha rilanciato la discussione sul "timing" del video che riprende gli effetti sui civili delle armi chimiche siriane: ieri si era detto che i video diffusi sul web risalivano al giorno prima il massacro, il Foglio aggiunge che andrebbero considerati i relativi fusi orari. In realtà, il problema di Obama è che si è spinto molto oltre, promettendo un intervento se si fosse superata la "linea rossa" delle armi chimiche. "Obama è prigioniero delle sue parole", dicono i giornali tedeschi, che ironizzano anche sulla richiesta americana di aspettare l’inchiesta Onu, visto che dopo lo scandalo Snowden si è ampiamente dimostrato che gli Usa hanno le loro basi per spiare il Medio Oriente.

Ma quello che dovrebbe preoccupare è il modello scelto dai consiglieri del presidente nostalgici del clintonismo. Quel Kosovo bombardato che fu uno dei punti di irradiazione della propaganda fondamentalista islamica sulla viltà degli occidentali (usano i caccia, non hanno il coraggio di affrontarci sul terreno). Come pure ricordiamoci cosa ha prodotto la "balcanizzazione" della ex Jugoslavia, non certo un modello di integrazione e sviluppo sociale (vedi la Bosnia). Da segnalare, infine, che Russia Today continua a pubblicare articoli che smentiscono la versione dei ribelli sull’uso delle armi chimiche. Oggi la tv russa ha detto che "Soldati siriani hanno trovato agenti chimici nei tunnel dei ribelli vicino Damasco".