
Sisma in Emilia: da CdM arrivano 2 miliardi e mezzo per ricostruzione

31 Maggio 2012
Le ultime scosse di assestamento, continuate tutta la notte, non hanno fortunatamente superato picco di magnitudo 3,6, e non hanno causato ulteriori danni nelle zone già impattate dai violenti terremoti dei giorni scorsi. Il bilancio dei terremoti degli ultimi dodici giorni è drammatico: ventiquattro i morti e più di quindicimila gli sfollati: il bilancio pare ormai definitivo, anche se rimane alta la preoccupazione per una donna di 52 anni, ricoverata in gravi condizioni.
La situazione nelle zone terremotate è ancora molto difficile e si teme altre scosse. “La paura è ancora tanta – ha dichiarato Michele Camorati della Croce Rossa Italiana di Reggio Emilia, – e anche le persone che non hanno la casa lesionata sono molto riluttanti a rientrarvi, soprattutto visto cosa è successo Martedì”. L’associazione dei proprietari immobiliari, Confabitare, ha lanciato un appello ai proprietari di case disabitate nella Regione: secondo i calcoli, nell’intera provincia di Bologna, oltre 21.000 alloggi, sarebbero disponibili per accogliere provvisoriamente i terremotati.
Sono riprese oggi le verifiche strutturali su abitazioni e aziende danneggiate. Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha assicurato che le attività lavorative potranno ricominciare nelle strutture giudicate idonee. Un riscontro che darà anche modo di organizzare meglio i soccorsi e le unità di prima accoglienzaa disposizione, che al momento contano di tendopoli, strutture fisse, alberghi, fino ad arrivare ai vagoni con cuccette a Crevalcore.
E mentre non accenna a smettere il dibattito sulla presunta prevedibilità dei terremoti, si parla di ricostruzione. “Ho cominciato a parlare di un piano nazionale per la sicurezza del territorio non appena mi sono insediato”. Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. Una soluzione che, per usare le parole di Clini, “è una priorità, una grande infrastruttura per il nostro Paese, e l’evento sismico di questi giorni ne ha richiamato la necessità”. La speranza, ovviamente, è d’evitare il più possibile che si ripetano tragedie del genere, utilizzando tutti gli ultimi ritrovati della tecnica in campo antisismico nella costruzione di nuovi edifici.
Per quanto riguarda il denaro messo a disposizione, “lo stanziamento deciso dal Consiglio dei Ministri è di 2 miliardi e mezzo di euro”, promette il sottosegretario di Stato Antonio Catricalà. Di questi, ha concluso Catricalà, “500 milioni saranno reperiti con l’aumento delle accise sui carburanti stabilito dal decreto fino al 31 dicembre 2012, poi 1 miliardo per il 2013 e uno per il 2014 che recupereremo con lo spending review soprattutto sotto l’aspetto dell’acquisizione di beni e servizi e anche con un programma di dismissioni già elaborato”. Un investimento importante, che potrebbe poi essere rafforzato dagli eventuali fondi europei, “erogabili in pochi mesi”, secondo quanto ha affermato il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani.
Ammirevole la mobilitazione per supportare le popolazioni colpite dal sisma. Emblematico il caso del comune di Mirandola, che aveva lanciato l’appello per l’invio di generi alimentari e prodotti sanitari, e si è poi ritrovato in serata a richiederne la sospensione. Nella nota del comune di Mirandola, si legge che “La risposta è stata troppo grande, non riusciamo a gestirla. Sospendete gli invii di aiuti materiali. Piuttosto serve sostegno economico”. Aiuti che, se saranno mantenute le promesse, ci auguriamo non tarderanno ad arrivare.