Sismi. Jannuzzi (FI): Ho spiato quattro magistrati

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Sismi. Jannuzzi (FI): Ho spiato quattro magistrati

10 Luglio 2007

“Confesso che ho spiato quattro magistrati”. È quanto scrive
Jannuzzi, senatore di Forza Italia, su Panorama.

 I magistrati finiti
sotto osservazione da parte del senatore sono: “Ilda Boccassini, il pm che
sostenne l’accusa nel processo contro Silvio Berlusconi e Cesare Previti; Carla
Del Ponte, il magistrato svizzero che trafficava in rogatorie con i pm del pool
di Milano; Elena Paciotti, il membro del Csm che votò contro la candidatura di
Giovanni Falcone alla direzione antimafia; e Carlos Castresana, il procuratore
anticorruzione di Madrid”. Jannuzzi dichiara di aver scoperto che “i quattro
magistrati si erano riuniti a Lugano per scambiarsi le informazioni e
concertare meglio l’azione giudiziaria comune contro Berlusconi”.

“Lo scrissi per Panorama, l’articolo fece sensazione e fu
rilanciato dal Giornale e dal resto della stampa, e fu ripreso dalla radio e
dalla televisione. Le tre magistrate italiane – spiega Jannuzzi – querelarono e
vinsero la causa per diffamazione contro i giornali (io fui dichiarato
‘insindacabile’ dal Senato, sono tuttavia perseguito ancora per via civile
dalle tre vergini violate). Il magistrato spagnolo, saggio e spiritoso, se la
cavò con una battuta e non querelò né me né i giornali”.

Ancora, prosegue: “a sei anni di distanza da quel mio
articolo alcuni sprovveduti, giornalisti e magistrati, hanno trovato nelle
carte sequestrate un anno fa nell’ufficio di Pio Pompa, e dopo averle
consultate per un anno intero (come mai gli ci e’ voluto tanto tempo?), tracce
di questa storia e hanno gridato allo scandalo: ecco la prova (l’unica prova
che hanno trovato) che il Sismi, il servizio segreto militare, spiava per conto
di Berlusconi, all’epoca capo del governo, i magistrati che indagavano su di
lui. È falso, più falso di quell’incontro di Lugano, se veramente non ci fu”.

Secondo il senatore di Forza Italia, “Pio Pompa e il Sismi
in questa storia non c’entrano per niente, non hanno fatto altro, come quasi
sempre hanno fatto e fanno i servizi segreti, che ritagliare e collezionare le
notizie pubblicate dai giornali o che viaggiano su Internet. Tutto il presunto archivio
di Pompa e del Sismi è fatto così, è composto di ritagli di giornali o di file
di Internet. La spazzatura, quando come spesso accade,si tratta di spazzatura,
non è dei servizi segreti, ma è nostra, di noi giornalisti. Tanto per amore
della verità”.