Snowden, scintille tra Ue e America Latina. Con gli Usa non si scherza

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Snowden, scintille tra Ue e America Latina. Con gli Usa non si scherza

03 Luglio 2013

Il caso Snowden, l’asilo negato alla "talpa" da Italia, Francia, Spagna e Portogallo, il rimpallo dell’aereo di Evo Morales tra gli aereoporti europei nel timore che il giovane informatico potesse essere a bordo, sono una rappresentazione plastica, come si dice, degli attuali assetti geopolitici. Le relazioni internazionali e i blocchi di alleanze come li abbiamo conosciuti dopo gli anni Duemila tengono. Gli Usa restano il dominus, la potenza egemone, scalfita dallo scandalo del Datagate ma ben determinata a far valere la sua forza di persuasione. Sulla Cina, che per prima ha mollato Snowden permettendogli di raggiungere Mosca da Hong Kong. Sulla Russia, che sta giocando con astuzia la sua partita nel grande gioco, anche se Putin ha dovuto intimare a Snowden di smetterla di fornire informazioni sensibili sul Governo americano alla stampa. Sull’Europa, che nonostante i maldipancia seguiti alla scoperta dell’ancora presunto spionaggio yankee delle diplomazie europee, alla fine non ha permesso all’aereo di Morales di atterrare. Con grande scorno dei leader di Latino America, tutti indignati per la vicenda, ad esclusione del Brasile che non si è espresso e conta più di tutti gli altri. Si è anche scoperto che c’era una microspia nella ambasciata ecuadoregna di Londra dove risiede da oltre un anno Assange, il boss di wikileaks e grande sponsor di Snowden. Insomma, forse non tutti i mali vengono per nuocere. Il datagate sancisce che ancora una volta gli Usa restano la superpotenza globale. Almeno per adesso e fino al prossimo scandalo.