Sogni (di gloria) e amor (proprio) di Nichi Vendola
20 Aprile 2012
Ha parlato di amore e sogni Nichi Vendola durante il vertice con una parte dei consiglieri regionali del centrosinistra convocato per discutere dei temi d’attualità in Puglia, a partire da quelli politici per finire a quelli giudiziari che lo coinvolgono in prima persona. Con il suo linguaggio istrionico ha annunciato ai cronisti che non farà il beau geste di dimettersi, per non tradire l’amore dei pugliesi e per provare a realizzare da qui alla fine della legislatura “il sogno collettivo”.
La realtà parla però un linguaggio diverso da quello del leader di Sel: quello che per lui è amore è in realtà la fiducia (tra l’altro sempre più in calo) che gli elettori pugliesi gli hanno concesso per la seconda volta nel 2010; quello che per lui è un sogno costituisce nei fatti il programma che gli ha consentito di riottenere quella fiducia e che è rimasto sostanzialmente incompiuto, come sottolineato ieri da una nota puntuale del gruppo consiliare regionale del PdL che l’ha sconfessato punto per punto.
A partire dalla sanità, cavallo di battaglia dell’impegno politico di Vendola e da lui definita nel 2005 una “palude da bonificare”, che in 7 anni è stata al centro delle attenzioni mediatiche per gli scandali giudiziari, i costi eccessivi (“i pugliesi – si legge nella nota del PdL -pagano 338 milioni di tasse regionali aggiuntive all’anno senza che siano aumentati né migliorati i servizi”) e la chiusura di 18 strutture ospedaliere, per alcune delle quali peraltro era stata elaborata una legge che ne prevedeva la riconversione in residenze sanitarie per anziani e che recentemente è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.
Ma le incongruenze tra gli obiettivi ed i risultati del piano programmatico del centrosinistra non si fermano alla sanità: nel 2005 Vendola aveva dichiarato che in cinque anni la percentuale della raccolta differenziata sul totale dello smaltimento dei rifiuti sarebbe arrivata dall’11% al 55%, mentre ancora oggi, a distanza di sette anni, è ferma al 18%; sul fronte delle energie rinnovabili, il proliferare di pale eoliche e impianti fotovoltaici ha creato oggettivamente più danni al territorio che benefit all’economia della Regione, senza contare il problema relativo all’incertezza riguardo alla modalità e ai costi del loro smaltimento previsto tra 20 anni; l’acqua pubblica ha costi elevatissimi senza precedenti e la gestione dell’Acquedotto Pugliese lascia a desiderare per progettualità ed investimenti; l’occupazione è ai minimi storici, sia per la mancanza di investimenti delle grandi aziende in Puglia sia per la scarsità dei grandi cantieri che avrebbero dovuto, a detta del Presidente della Regione, creare opportunità di lavoro e favorire industria e turismo.
Parla d’amore Nichi Vendola, ma pare più che evidente che la sua retorica nasconda ambizioni personali che – nonostante la momentanea battuta d’arresto frutto delle indagini in cui è coinvolto – continueranno probabilmente a spingerlo ogni giorno di più a spostare il centro dei suoi interessi dalla Puglia a Roma. Non basterà, insomma, una valanga come quella della Sanità a frenare le ambizioni del poeta di Terlizzi. Prova ne è, in qualche modo, il termine aleatorio che ha posto egli stesso al completamento fattivo del suo programma politico, quella “fine della legislatura” che lascia aperto il dibattito tra chi lo vede fermo al timone di una Regione in difficoltà e chi lo vede già intento a prepararsi la sua carriera da leader del mutevole centrosinistra nazionale, mettendo persino in discussione il progetto degli stati generali del centrosinistra pugliese rilanciato ieri dal capogruppo del Pd Antonio Decaro in vista della prossima estate. In fondo, l’ex comunista ha più volte dimostrato di bastarsi da solo, di volersi opporre al decaduto berlusconismo con il fascino dell’eloquio ed il personalismo politico, ovvero le stesse armi, da lui tanto osteggiate, che hanno permesso al Cavaliere di governare per tanti anni il Paese, seppur con ideali e contenuti ben diversi. Parla di sogni Nichi Vendola: resta da capire se realizzerà quelli dei pugliesi o penserà soltanto ai suoi.