Solo l’ecologia umana può salvare l’ambiente

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Solo l’ecologia umana può salvare l’ambiente

24 Febbraio 2008

Un libretto sull’ambiente recentemente edito da Cantagalli sta andando a ruba.Ne sono autori un vescovo e un esperto di ambiente. Il vescovo è nientemeno che il Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace Mons. Giampaolo Crepaldi. L’esperto (e appassionato) di ambiente è Paolo Togni, già capo di gabinetto del ministero dell’ambiente durante il governo Berlusconi. Il titolo è “Ecologia ambientale ed ecologia umana”, dal quale si capisce anche perché stia andando a ruba. Perché si contrappone all’attuale ideologia ecologista, pessimista e catastrofista che considera la natura più importante dell’uomo e pretende di tutelare l’ecologia naturale danneggiando l’ecologia umana. %3C/p>

Una prova dell’interesse per questo libro? Giovedì 21 febbraio, a Roma, 17 tra fondazioni, istituti e associazioni ambientaliste, una decina di parlamentari del Pdl, gli ex ministri Matteoli e Giovanardi si sono riuniti per parlare di “Materiali per il programma ambientale del prossimo governo” e sono partiti proprio da questo libro, tanto è vero che la relazione introduttiva è stata affidata al vescovo Crepaldi. Ed è a lui che abbiamo posto alcune domande, a cominciare da quella decisiva: in cosa consiste – Eccellenza – l’errore fondamentale di molte ideologie ambientaliste odierne?

“La lacuna principale è di voler salvare la natura concentrandosi sulla natura stessa. Per riuscire ad ottenere dei risultati bisogna concentrarsi non sulla natura materialmente intesa, ma sull’uomo e sulla sua vocazione e su Dio, che ha voluto associare l’uomo alla sua creazione. Per conseguenza, ma solo per conseguenza salveremo anche le foche e i panda, le falde acquifere e l’aria che respiriamo. Solo l’ecologia umana è veramente risolutiva dei problemi dell’ecologia ambientale”.

Può aiutarci con qualche esempio?

“I fautori dell’ecologismo come ideologia spesso sono solerti nel rispetto della natura fino a bloccare lo sviluppo economico, ma poi non battono ciglio quando la tecnica e la bioingegneria invadono l’uomo stesso e lo fabbricano in laboratorio. Si preoccupano per i pericoli di estinzione della tigre in India ma passano sopra al sacrifico di embrioni umani. Già il famoso Rapporto del Club di Roma sui limiti dello sviluppo del 1972 o il Rapporto Brundland del 1975 tendevano a concentrarsi quasi esclusivamente sull’ambiente, trascurando la dimensione sociale ed etica dell’ecologia umana, insinuando eccessive paure e impedendo di vedere in modo adeguato i rimedi”.

Cosa intende precisamente con l’espressione “ecologia umana”?

L’espressione non è mia, è di Giovanni Paolo II che ne parla nella Centesimus annus. Non esiste solo l’ecosistema, anche l’uomo ha una sua natura ed anche i rapporti sociali, prima di tutto quelli familiari, hanno una loro natura che va rispettata. Teniamo presente che quando si procurano danni di natura ambientale il motivo ultimo è che si è alterato qualcosa nell’ecologia umana, nel corretto funzionamento dei rapporti sociali. Ogni ferita all’ecologia umana comporta anche un danno per l’ambiente.

Anche qui può farci qualche esempio?

La deforestazione è causata dalla povertà, che non è un fenomeno naturale, ma una disfunzione nell’ecologia umana. La guerra produce danni ambientali rilevanti, distrugge risorse e spesso impedisce per molto tempo l’agricoltura. Il degrado urbano delle periferie appartiene all’ecologia umana, ma produce anche danni ambientali, come abbiamo visto nel caso delle rivolte delle periferie parigine. Le pandemie che mietono vittime in giro per il mondo sono fenomeni naturali o lacerazioni nell’ecologia umana? Quante malattie oggi hanno origine psichica e non derivano da deficienze organiche ma da solitudine, abbandono, mancanza di senso, vale a dire da carenze nell’ecologia umana?

Lei parla di “ideologie ecologiste” al plurale. Cosa intende?

“Intendo per esempio il “biologismo”, ossia la riduzione di tutto l’umano al biologico. Quindi una riduzione dell’uomo alla sua materialit