Solo una carezza a Veltroni e D’Alema
22 Ottobre 2012
Deve essere davvero un paese poco normale questo, se la notizia che Veltroni e D’Alema – con accenti e sfumature diverse – abbiano deciso – forse – di non ricandidarsi alle elezioni politiche, ha prodotto un così grande sconquasso.
I due sono in Parlamento rispettivamente da 18 e 23 anni e gran parte della loro carriera politica ha poco o nulla a che fare con l’aula di Montecitorio. Basta guardare il rapporto "Camere aperte" redatto da Openpolis per accorgersene.
In base alla classifica per produttività parlamentare, redatta secondo un mix di criteri che vanno dalle presenze in aula, al numero di leggi o emendamenti presentati e al loro successo, fino alle volte che si è stati relatori di un provvedimento, i nostri eroi sono messi molto male.
D’Alema è al posto 569 su 578, nessuno nel centro-sinistra fa peggio di lui. Nella classifica precede di pochissimo deputati come Denis Verdini e Niccolò Ghedini. I suoi punti produttività ammontano a 27, 9. Per dire, il più produttivo del suo partito, l’on. Pier Paolo Baretta, ne ha 718,1. Il suo tasso di presenze in aula è del 54,2 per cento . Un giorno sì e uno no.
Veltroni fa appena un po’ meglio in termini di produttività. Lo troviamo infatti al 456° con un punteggio di 61,5, ma in quanto a presenze non ci siamo, anzi, non c’è. Totalizza infatti un misero 36, 1 per cento. Un giorno sì e due no.
Insomma, nessuno sentirà la mancanza di D’Alema e Veltroni in Parlamento. Due posti occupati poco e male che sarebbe certamente meglio lasciare a qualcuno (magari più giovane ma non necessariamente) con più voglia ed entusiasmo da legislatore.
Poi certo, i due hanno, si dice, altri meriti. Hanno fatto e disfatto, fondato e sfondato la sinistra italiana negli ultimi 30 anni e sono cose che non si cancellano. Ma nessuno trema per il loro futuro. Senza essere parlamentari si può essere sindaci, ministri, commissari europei, salvatori dell’Expo 2015 e persino presidenti della Repubblica.
Se proprio vogliamo essere puntigliosi, la "fase uno" di Matteo Renzi è lungi dall’essere conclusa e la rottamazione è stata solo una carezza.
Tratto da Huffington Post