Solo una maggiore fiducia nel mercato potrà salvare il Portogallo socialista

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Solo una maggiore fiducia nel mercato potrà salvare il Portogallo socialista

24 Marzo 2011

L’agenzia di rating Moody’s ha declassato di due posizioni il debito pubblico portoghese, causando grande apprensione per le sorti del paese iberico che, a detta di numerosi esperti, potrebbe rischiare il collasso già in Aprile, con gravi ripercussioni sull’economia degli altri paesi membri dell’Unione Europea.

Per scongiurare che il passaggio dal livello A1 al livello A3 del debito possa relegare il Portogallo a condizioni analoghe a quelle della Grecia, il governo del socialista Socrates intende varare ulteriori misure che introducano significativi tagli alla spesa pubblica. La politica di austerity attuata dal premier sembra però non essere gradita all’opposizione, che denuncia gli eccessivi tagli in parte già effettuati negli scorsi mesi.

Alla crisi del debito che, ricordiamo, rappresenta il 330% del PIL portoghese, si potrebbe aggiungere dunque una crisi che finirebbe per mettere in ginocchio il paese per ragioni politiche ancor prima che finanziarie.

A fronte di una gestione scellerata dell’economia portoghese protrattasi per decenni, l’attuale governo di Lisbona intende rispondere con responsabilità; ma, come noto, i piani di austerity sono sempre impopolari e difficilmente incontrano il consenso degli elettori, la cui preoccupazione per la qualità dei servizi pubblici viene strumentalizzata da opposizioni irresponsabili, il cui unico intento è prendere possesso delle poltrone occupate dai rivali politici.

L’ulteriore riduzione della spesa pubblica del 2,4% rappresenta un tentativo lodevole ma del tutto inefficace, poiché oltre ad accrescere il malcontento dei cittadini che già da settimane manifestano contro il governo, non diminuisce lo stock del debito, che invece aumenta quotidianamente. Il treno senza freni dell’economia portoghese continuerà a tirare dritto verso il burrone, e una lieve decelerazione non basterà a deviare la sua corsa verso il baratro.

L’unica vera misura in grado sia di rendere inefficaci le strumentalizzazioni dell’opposizione e tenere a bada il malcontento popolare, sia di invertire la tendenza negativa del debito, è accompagnare i necessari tagli della spesa a forti riduzioni delle imposte per dare un deciso impulso al mercato, in grado più e meglio dello stato di stimolare la crescita.

Al contrario, il governo di Lisbona ha preferito aumentare il peso fiscale che grava sulle spalle dei portoghesi, vanificando così gli sforzi compiuti per ridurre la spesa e rischiando di inaugurare un’indesiderata crisi di governo. Soltanto una maggiore fiducia nel mercato potrà salvare il Portogallo socialista.