Somalia. Pirati: “Riscatto entro 72 ore o uccidiamo gli italiani del Buccaneer”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Somalia. Pirati: “Riscatto entro 72 ore o uccidiamo gli italiani del Buccaneer”

24 Aprile 2009

Continua ancora l’angoscia per le famiglie dei 16 marinai italiani del Buccaneer, la nave sequestrata dai pirati somali lo scorso 11 aprile che oggi hanno lanciato un ultimatum di 72 ore, a partire da oggi, per avviare una trattativa concreta pena l’uccisione dei connazionali. Lo hanno riferito i familiari di due degli ostaggi che hanno potuto parlare con loro ieri sera.

Le famiglie dei due marittimi che hanno lanciato l’allarme sono in ansia: "Chiediamo il massimo interessamento da parte del governo – dicono Mariarca, compagna di Giovanni Vollaro, e Francesca, sposata con Vincenzo Montella – e che Berlusconi faccia tutti i passi possibili per giungere alla liberazione degli ostaggi in mano ai pirati somali".

Giovanni Vollaro ha un figlio di 6 anni, mentre Vincenzo Montella ha due bambini piccoli: "I nostri figli – proseguono le donne – sono in forte apprensione. Abbiamo provato a tenere lontana la nostra angoscia, ma è ovvio che capiscono che la nostra vita è cambiata dopo l’11 aprile".

Anche la chiesa si è interessata alla vicenda dei due marittimi. Sabato sera nella basilica di Santa Croce è in programma una celebrazione eucaristica: "Pregheremo per i marittimi in mano ai sequestratori – fa sapere don Giosuè Lombardo, parroco di Santa Croce -. Sugli sviluppi della vicenda abbiamo informato immediatamente anche l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, chiedendo che sia interessato anche Papa Benedetto XVI. Sono ore di estrema tensione ed è giusto non lasciare nulla di intentato per arrivare alla liberazione degli ostaggi".

Lo scorso 19 aprile le autorità della regione semi-autonoma del Puntland, nel nord-est della Somalia, avevano accusato la nave italiana Buccaneer di voler versare rifiuti tossici al largo della costa somala e altri due pescherecci egiziani di attività illegali.

Le accuse erano state mosse oggi dal governatore della zona di Sanag, Mohamoud Said Nur, raggiunto telefonicamente dalla France presse: "Dobbiamo dire chiaramente che il rimorchiatore italiano e i due pescherecci egiziani sono state sequestrate dalle forze di sicurezza locali e la ragione per cui sono state messe sotto sequestro non ha nulla a che vedere con la pirateria. Abbiamo avuto la conferma che il rimorchiatore italiano trasporta due contenitori di rifiuti tossici e che (l’equipaggio) voleva gettarli nelle nostre acque. Dobbiamo fare giustizia e non chiediamo riscatti per la loro liberazione".