Sondaggi. Dopo il sisma, la fiducia nel premier in crescita (anche nel Pd)
19 Aprile 2009
di redazione
La popolarità del premier mai così alta. E’ il titolo dell’articolo pubblicato su Corriere.it sulla crescente fiducia in Berlusconi dopo il terribile terremoto. La firma dell’analisi è di Renato Mannheimer, che spiega come il sisma abbia comportato effetti politici e ripercussioni sull’opinione pubblica al punto da far lievitare l’apprezzamento per il presidente del Consiglio.
Secondo Mannheimer, la tragedia ha avuto due conseguenze: la nascita di un clima meno conflittuali tra le forze politiche per la necessità di lavorare insieme per reagire all’emergenza, e la forte accentuazione della differenza di popolarità tra le principali forze politiche, con un netto accrescimento del vantaggio, già consistente, acquisito dal presidente del Consiglio. "Berlusconi – spiega il sociologo – ha confermato le proprie capacità comunicative e la sua abilità nell’instaurare, spesso al di là di ogni intermediazione, un rapporto e un colloquio diretto con la gente".
Leggendo i sondaggi questa affermazione è chiaramente rappresentata dalle cifre: il 48% dell’elettorato ritiene che, al di là del proprio giudizio in merito, il Cavaliere sia riuscito oggi a riscuotere più fiducia di prima. Questa opinione è relativamente più presente tra chi è politicamente simpatizzante per il centrodestra: ma anche tra gli elettori del Pd la convinzione che Berlusconi abbia ottenuto un vantaggio è assai diffusa (36%).
Chiedendo ai cittadini un’opinione più specifica sulla propria reazione alle iniziative del Cavaliere, l’immagine del successo di Berlusconi viene meglio delineata e chiarita nelle sue componenti. Più di un quarto degli italiani (26%) dichiara di avere incrementato la propria personale fiducia nel Presidente del Consiglio proprio a seguito del suo comportamento in Abruzzo. Si tratta in gran parte di elettori del centrodestra; ma lo studio di Mannheimer dimostra che anche una quota — modesta, ma significativa: poco meno del 10% — di votanti per il Pd ammette di provare, dopo il terremoto, più fiducia in Berlusconi.
Quindi, conclude lo studioso, "il Cavaliere ha visto incrementare ulteriormente la propria popolarità, grazie specialmente alla mobilitazione del proprio elettorato già acquisito, ma anche attraverso la conquista delle simpatie di un piccolo segmento dei votanti per l’avversario. La conseguenza è un ulteriore allargamento del grado di consenso goduto nel Paese — oggi superiore al 50% — e, ciò che forse è più importante, un aumento della percentuale di intenzioni di voto per il Pdl che oltrepassano oggi il 45% e, secondo alcuni, si avvicinano al 50%".