Sono gli immigrati il primo vero banco di prova del governo

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Sono gli immigrati il primo vero banco di prova del governo

19 Maggio 2008

Poco più di due giorni. Quarantott’ore. Questo è quanto divide Silvio Berlusconi dal consiglio dei ministri di mercoledì prossimo, quando all’ordine del giorno ci saranno due temi di primaria rilevanza: i rifiuti della Campania e la questione immigrati. Sul primo fronte anche ieri il premier ha lavorato alle possibili soluzioni per uscire dall’emergenza. Al momento nulla trapela però sembrerebbe che l’ipotesi più concreta sia quella di fare pressing su quei sindaci campani che sino ad ora si sono opposti, appoggiati dalla popolazione, ad ogni ipotesi di riapertura di discariche o messa a punto di termovalorizzatori. Almeno per fronteggiare l’emergenza. Una situazione che ormai sta diventando sempre più ingestibile con accenni quasi da rivolta popolare.

Le immagini di strade sbarrate con i cassonetti dei rifiuti ribaltati, di fuochi appiccati un po’ dovunque nella città e di sassaiole contro i vigili del fuoco hanno impressionato il Cavaliere. Al punto da fargli tornare in mente i drammatici giorni del G8. Anche ieri blocchi stradali sono stati organizzati rovesciando immondizia in strada mentre nel pomeriggio per alcune ore sono stati bloccati i binari ferroviari nei pressi della stazione di San Giovanni-Barra. Una situazione che sta quindi diventando sempre più ingestibile tanto che qualche esponente politico ha fatto notare come questa recrudescenza della violenza si stia verificando proprio in prossimità della riunione napoletana del consiglio dei ministri. Una circostanza quanto mai strana. E non a caso proprio l’ex deputato di Rifondazione comunista e leader dei movimenti noglobal partenopei, Francesco Caruso, ha indetto una manifestazione per mercoledì dei comitati contro i rifiuti. Un annuncio a cui ha risposto il sindacato azzurro che annuncia un contro-corteo sempre per mercoledì.

Tensione che quindi va sempre più aumentando. Per questo motivo la riunione di ieri del Comitato straordinario sull’ordine e la sicurezza svoltosi in Prefettura che ha deciso l’istituzione dei “medici sentinella” di un call center per informazioni ai cittadini, ha inoltre invitato a tenere molto alta la vigilanza delle forze dell’ordine per frenare gli eccessi di protesta da parte dei cittadini nei prossimi giorni.

Tornando alla politica la parola d’ordine nella maggioranza, intanto, è “niente allarmismi e riservatezza”. E in questo senso si può leggere, il “Piano Salute” che il sottosegretario Ferruccio Fazio annuncia di voler presentare al Cdm di Napoli, un progetto che affronta tre questioni: l’informazione corretta alla popolazione; l’educazione e la formazione degli operatori medici; la sorveglianza di ciò che sta accadendo. Perchè, in sostanza, avverte Fazio, al momento i cittadini non corrono grandi rischi anche perchè “i topi a Napoli non sono infetti” e “non possono attaccare la leptospirosi”. Toni quindi abbastanza rassicuranti come quelli con cui Antonio Bassolino ha intenzione di accogliere il premier. Infatti in un’intervista pubblicata ieri da Repubblica il governatore si augura la “creazione di un partito trasversale del fare” con il chiaro intento di affrontare e vincere l’emergenza mettendo da parte le partigianerie di campo. Una sorta di appello al Cavaliere ma anche la netta dichiarazione di sperare nel suo impegno e nelle sue capacità per risolvere la crisi rifiuti in Campania.
Intanto a  far discutere c’è pure la proposta del deputato del Pdl Margherita Boniver che suggerisce di utilizzare gli immigrati irregolari per ripulire le strade di Napoli in cambio del permesso di soggiorno. Idea che il vicecapogruppo del Pdl alla Camera Italo Bocchino giudica “troppo semplicistica visto che il problema non è tanto quello di rimuovere i rifiuti dalle strade, ma dove metterli”. D’accordo con l’analisi di Bocchino anche il ministro dell’Ambiente-ombra Ermete Realacci che spiega di non avere dubbi visto che si tratta di “una boutade perché la difficoltà non è togliere la monnezza dalle strade, ma individuare discariche e siti di stoccaggio adeguati”. E lancia due proposte: cominciare subito a “separare i rifiuti umidi” dagli altri e commissariare i comuni campani risultati inadempienti alla legge che fissava i termini per il via libera alla raccolta differenziata.

Ma la questione rifiuti non è l’unica che sarà all’ordine del giorno mercoledì. A tenere banco c’è anche il tema dell’immigrazione. Proprio ieri si è registrata l’ennesima frizione con la Spagna dopo l’ennesimo attacco, il secondo in pochi giorni, da parte di un esponente del governo Zapatero. Stavolta ad affondare i colpi è stato il ministro del Lavoro e dell’Immigrazione, Celestino Corbacho, che ha indicato quanto le politiche sull’immigrazione del governo italiano “pongono l’accento più sulla discriminazione del diverso che sulla gestione del fenomeno” e “intendono criminalizzare il diverso”. Un durissimo attacco che ha imposto allo stesso segretario di Stato spagnolo agli Affari europei, Diego Lopez Garrido, di intervenire spiegando che: “non c’è nessuno scontro con il governo italiano” sulla questione dell’immigrazione, e che quindi “non c’è nessun problema. Questa è la posizione del governo spagnolo”. Chiarimenti che comunque dimostrano come il tema immigrazione sia alquanto scivoloso al punto che nella stessa maggioranza la tensione resta molto alta.

A creare scompiglio in particolare è la questione del reato di clandestinità che avrebbe dovuto essere la novità del decreto da varare mercoledì e che invece Niccolò Ghedini, estensore della norma sul reato di immigrazione clandestina, ritiene si stata bloccata da An. Parole che hanno innescato la reazione del ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha replicato: “Siamo convinti che Ghedini sia stato frainteso o avrà riferito, per sentito dire, cose sbagliate, considerando anche che, non facendo parte del governo, non ha partecipato a nessuna delle riunioni sul pacchetto sicurezza”. In pratica La Russa precisa che An “non solo non ha posto alcun veto sull’ipotesi di punire penalmente la clandestinità, al contrario è la forza politica che molto prima che Ghedini si occupasse della materia, propose il reato di immigrazione clandestina quando venne varata la Bossi-Fini”. Un botta e risposta che fotografa una situazione molto tesa nella maggioranza.

A creare incertezza c’è poi anche la questione badanti soprattutto dopo le aperture del ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Il decreto flussi del 2007, infatti, dava spazio a 65mila colf e badanti, ma le domande arrivate sono 345mila: si prospetta dunque una sanatoria per 280mila? Probabilmente non sarà così, visto che il ministro dell’Interno ha più volte detto di essere allergico alla parola sanatoria. Ma il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, ribadisce che “la fetta di immigrati che rappresentano un elemento positivo per il nostro Paese, come le badanti, le colf e chi ha una manodopera specializzata, vanno tutelate”. Un aspetto su cui quindi sarà necessario un confronto politico per decidere la soluzione giusta per risolverlo. Un po’ più di chiarezza arriva infine dall’assetto del pacchetto sicurezza, che potrebbe essere composto, come anticipa il capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota, “oltre che da un decreto legge, anche da un serie di decreti attuativi. La Lega chiederà poi una corsia preferenziale perché anche il disegno di legge venga esaminato in tempi strettissimi ed approvato con la rapidità di un decreto legge”.