
Sono i principi-base delle Banche Popolari a rafforzare il Trentino

13 Ottobre 2010
L’economia delle province autonome di Trento e di Bolzano, pur risentendo in misura significativa della crisi internazionale, ha registrato, nel 2009, un calo del prodotto interno lordo, comunque, più contenuto di quello nazionale. Questa performance è stata sostenuta dall’ampio peso del settore dei servizi, dal buon andamento dei flussi turistici, e dalla struttura diversificata del settore produttivo.
La crisi ha dispiegato i suoi effetti con particolare intensità nell’industria manifatturiera, colpita da un sensibile calo degli ordinativi e dei livelli di produzione. La domanda, sia interna che estera, ha continuato a contrarsi, raggiungendo nella prima metà del 2009, il periodo più acuto della crisi, il punto di minimo.
Successivamente, nella seconda parte dell’anno, hanno cominciato a manifestarsi i primi timidi segni di ripresa, spinti dalle tendenze positive di alcuni indicatori qualitativi che hanno evidenziato, nei primi mesi del 2010, un progressivo anche se modesto recupero, accompagnato da un aumento dell’occupazione nella regione dello 0,8%.
In questo contesto, dati ampiamente positivi sono stati espressi dalle Banche Popolari che, in virtù della prossimità verso la clientela, di un solido radicamento sul territorio, della qualità delle relazioni con la comunità e di un modo di “fare banca” orientato a strategie di crescita di lungo periodo, hanno fatto registrare, nel mese di maggio 2010, un deciso aumento dei prestiti erogati, pari all’11,9%. Nello stesso periodo si è avuta una significativa crescita degli impieghi alle imprese (+11%), con un importante incremento del credito verso le PMI, (+24,4%) e dei mutui alle famiglie (+14,4%).
Fondamentale per il maggior dinamismo mostrato dalle Popolari nella regione la conoscenza della clientela e delle sue necessità, avvalorata dalla presenza di 128 sportelli dislocati sul territorio, corrispondenti ad una quota di mercato del 13,2%, che ha permesso di agire con maggiore consapevolezza e di saper ascoltare e venire incontro alle esigenze della clientela, affrontando con maggiore responsabilità le difficoltà della congiuntura.
Il valore e la forza delle Banche Popolari ha trovato, così, la giusta visibilità proprio in questi particolari frangenti, dove la loro capacità di essere vicine alla clientela accompagnata alla proattività rispetto alla ripresa, rappresentano un valore aggiunto ed un vantaggio competitivo tutt’altro che irrilevante. Un risultato che il Credito Popolare ha conseguito perpetuando politiche mirate alla prossimità al territorio ed al costante sostegno al sistema economico della regione, guadagnando consensi da parte dei risparmiatori.
La struttura ed il modus operandi delle banche della Categoria, che ne hanno determinato le strategie di crescita messe in atto in passato e che ne caratterizzeranno anche le scelte future, hanno messo in risalto, pertanto, l’inconfondibile filosofia operativa che le contraddistingue e che trova importante riscontro sia nelle politiche di affidamento del credito sia in un’ampia gamma di interventi ispirati alla sussidiarietà ed alla solidarietà, tesi alla valorizzazione del rapporto personale con le famiglie e le PMI del Trentino, legate a doppio filo in qualità di soci oltre che di clienti.
Una responsabilità sociale che le Banche Popolari hanno sempre sentito come parte della loro mission, e che sono pronte ad assumersi anche negli anni a venire, promuovendo un modello bancario finalizzato a valorizzare i principi di base della comunità e lo sviluppo dell’economia reale quale propulsore della crescita e del benessere sociale.
* Segretario Generale, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari