S&P Global Ratings conferma l’Italia in serie B
06 Maggio 2017
Dopo il taglio del rating dell’Italia da parte dell’agenzia internazionale Ficht, ora anche S&P Global Ratings conferma il rating BBB- (solo un gradino sopra il livello speculativo) sul debito italiano di lungo termine e A-3 per quello di breve termine con outlook stabile. In poche parole, significa che per il nostro Paese sono aumentati i rischi finanziari ed economici.
Infatti, in una nota, l’agenzia motiva la decisione con una crescita del Pil italiano nel 2017 solo dello 0,9% e stima per il 2017 un deficit pari al 2,3%, rispetto alla stima molto ottimistica del governo del 2,1%. Quanto alla previsione sul debito/Pil, S&P esclude le garanzie del Fondo europeo di stabilità finanziaria, l’Efsf (European financial stability facility). Il dato è atteso in calo soltanto verso la fine del periodo 2018-2020, sempre che, come precisa l’agenzia, la battaglia politica in corso non giochi brutti scherzi, dopodiché si aprirebbero scenari alquanto foschi per la stabilità finanziaria del Paese.
E proprio sullo scenario politico si concentrano le preoccupazioni di S&P secondo cui, pur sostenendo che “probabilmente le elezioni politiche in Italia si terranno l’anno prossimo” – ma non esclude la possibilità di voto anticipato “nella seconda metà del 2017” -, “il governo attuale probabilmente non implementerà con risolutezza politiche economiche strutturali”. Tradotto: quello di Gentiloni è un governo debole figlio di un’ incertezza politica che costituisce, dunque, il principale fattore di rischio per la crescita economica e finanziaria del nostro Paese.
Dunque, anche se l’agenzia intravede dei segnali positivi, ritiene fondamentalmente che questi possano essere soffocati dai rischi che, per il momento, pesano di più sull’economia italiana. Gentiloni, Padoan e soprattutto Renzi, che non hai smesso di credere ad elezioni anticipate, sono avvisati.