Spagna. La rabbia di Emilio Gutierrez costa cara ai partiti baschi

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Spagna. La rabbia di Emilio Gutierrez costa cara ai partiti baschi

02 Marzo 2009

L’Eta gli aveva distrutto la casa con 8 chili di esplosivo. Così qualche giorno fa Emilio Gutierrez si è armato di un bastone e si è vendicato sfasciando un locale dei separatisti baschi, a Lazcao, nella regione di Guipuzcoa. Il bello è che lo descrivono come una persona pacifica.

Per la prima volta qualcuno si è ribellato pubblicamente all’Eta, che in Spagna ha fatto centinaia di morti con metodi terroristi. I partiti baschi hanno reagito in modi diversi al gesto di Emilio. I nazionalisti moderati parlando di un “atteggiamento severo ma sereno” verso l’ETA, i socialisti dicendo che la vendetta avrebbe potuto scatenare una escalation di violenza, i conservatori schierandosi con il giovane, che intanto è stato costretto ad abbandonare la sua città per paura di una rappresaglia. 

Poi è arrivata la doccia fredda delle elezioni. Il popolo basco è andato a votare e, per la prima volta in 29 anni, i partiti nazionalisti non hanno conquistato la maggioranza necessaria a governare. A quanto pare la sfuriata di Emilio è servita a qualcosa. Il popolo basco non vuole più vivere nella paura. I giovani, soprattutto, sono stanchi della violenza e non sognano più con la stessa intensità dei loro padri uno stato indipendente.