Spagna: la rimonta dei popolari è cominciata
19 Febbraio 2008
Incoraggiato dal sostegno ricevuto in sede internazionale da
Sarkozy e dalla Merkel, Rajoy continua a farsi promotore della difesa dei temi
classici della destra europea. Dopo aver proposto il “contratto d’integrazione”
e il “visto a punti” (con una, seppur indiretta, preferenza per una
immigrazione sudamericana in quanto più vicina alla tradizione e all’identità
spagnola), e dopo aver annunciato la limitazione del velo islamico nei luoghi
pubblici, questa settimana il leader del Pp ha presentato il suo pacchetto sicurezza
all’insegna della “tolleranza zero” contro chi delinque.
“In casi di speciale gravità” Rajoy promette di attribuire
le competenze giurisdizionali ai tribunali minorili fino al dodicesimo anno di
età e non fino al quattordicesimo come attualmente in vigore; nel caso di furti
nelle case, assicura una riforma del codice penale con un aumento della pena fino a cinque anni (oggi
il massimo è di tre); esprime la volontà di aumentare il numero degli agenti di
polizia di circa 30.000 unità e sottolinea la necessità di limitare gli sconti
di pena e di inasprire le misure contro i reati comuni, in special modo quelli
di razzismo e xenofobia. A quanti lo spingono a riflettere sul sovraffollamento
delle carceri, risponde con un programma di costruzione di nuovi istituti
penitenziari.
Le proposte sono radicali, ferme e tendono ad aumentare
l’identificazione del Pp con il partito dell’ordine e della legalità. A ciò si
aggiunge la perdita di credibilità a cui il Psoe potrebbe andare incontro dopo il “fuori onda” di Zapatero. Le accuse più
volte rivolte ai popolari dalla vicepremier Fernandez de la Vega, di affrontare nella
campagna elettorale temi non rispondenti alle reali necessità degli spagnoli, ma
volti a favorire una maggiore polarizzazione tra i due schieramenti, rischiano
infatti di ritorcersi contro i socialisti come un boomerang. Il Psoe rimane in
vantaggio nei sondaggi e nelle proiezioni di voto, ma la forbice si assottiglia
sempre più: se tre settimane fa era del 3.8 per cento, due settimane fa scendeva
al 3.2, ieri si attestava intorno al 3.
Il Pp sta dimostrando una capacità di mobilitazione di massa
in costante crescita, e sta cercando di captare il voto delle periferie povere
delle grandi città, tradizionalmente feudo della sinistra, dove la convivenza
con gli immigrati limita l’accesso ai servizi di base agli spagnoli. Il Psoe, al contrario, abbassa i toni dello
scontro, e dopo il “fuori onda” del Premier, questa strategia sembra essere la
migliore scelta da mettere in campo per recuperare quel quasi 1 per cento dei
consensi perduto nelle ultime tre settimane.
Primo punto delle correzioni effettuate in itinere, sembra
essere l’attenuazione della politica poco redditizia in termini elettorali del “muro
contro muro” con la Chiesa Cattolica,
che si protrae sin dalla celebrazione del Family Day a dicembre. Nell’incontro
della scorsa settimana con il Nunzio Vaticano, Manuel Monteiro, Zapatero, pur
denunciando l’ingerenza della Conferenza Episcopale Spagnola nella campagna
elettorale (il principale riferimento è stata la nota per l’orientamento di
voto diffusa qualche settimana fa, interpretata dal governo come un appoggio al
Pp), ha abbandonato i toni ricattatori, che invece alcuni illustri
rappresentanti del suo partito continuano a utilizzare, ribadendo “il
mantenimento degli impegni assunti con la Chiesa Cattolica dallo Stato
spagnolo” (il riferimento è inequivocabilmente al Concordato) lanciando un
appello al dialogo per superare le differenze.
La campagna elettorale ufficialmente inizierà il 22 febbraio
e questa settimana sarà decisiva per capire se le dichiarazioni “sulla
necessaria drammatizzazione dei toni della campagna” effettuate da Zapatero, a sua insaputa, a microfoni
ancora accesi, condizioneranno in modo incisivo il suo elettorato. I temi erano
molto più seri e le responsabilità molto maggiori, ma, come tutti ricorderanno
nel 2004, la mancanza di sincerità e la strumentalizzazione politica effettuata
dai popolari costò loro una vittoria che davano ormai come scontata.