Sparatoria in bar a Foggia: giovane ucciso, un altro ferito
30 Ottobre 2016
Sono entrati in un bar di pomeriggio, in piena luce, e hanno sparato contro due giovani di 21 anni, uccidendone uno e ferendone un altro gravemente. E’ accaduto a Foggia nel bar H24, in via San Severo, non lontano dal centro storico di Foggia.
La vittima, Roberto Tizzano, non aveva precedenti penali, l’altro giovane, Roberto Bruno, sì. I killer avevano i volti coperti ed erano armati con un fucile e una pistola. Si sono diretti con decisione verso i loro obiettivi, noncuranti della presenza di altre persone, e hanno aperto il fuoco sparando più volte. Quando si sono accorti di quanto stava per accadere, i due giovani hanno cercato di ripararsi dietro il bancone del bar, inutilmente.
Entrambi i giovani hanno riportato gravi ferite in varie parti del corpo. Subito dopo la sparatoria i sicari sono fuggiti mentre i due giovani feriti sono stati soccorsi e portati d’urgenza negli Ospedali Riuniti di Foggia. Tizzano è morto poco dopo il ricovero, mentre Bruno è tuttora ricoverato e versa in gravi condizioni.
Le indagini sono condotte dai carabinieri che sul posto hanno repertato almeno un bossolo di proiettile da fucile calibro 12. Al momento gli investigatori non si sbilanciano sul movente dell’agguato che però, per le sue modalità, sembrerebbe da ricondurre agli scontri in atto tra diversi gruppi criminali locali.
Secondo indiscrezioni, infatti, i due giovani sarebbero ritenuti dagli investigatori vicini ad uno dei clan malavitosi operanti in città, quello che fa capo alle famiglie Moretti-Pellegrino-Lanza, che è in conflitto diretto con il clan dei Sinesi-Francavilla.
Uno scontro che non ha risparmiato anche di recente scontri sanguinosi: lo scorso 6 settembre, il presunto capo clan, Roberto Sinesi, di 54 anni, fu ferito in un agguato mentre viaggiava in auto alla periferia di Foggia con sua figlia e il nipotino di 4 anni. La donna rimase illesa, mentre nonno e nipote furono raggiunti da proiettili, l’uno alla schiena e l’altro ad una scapola, ma feriti in modo non grave. Solo tre giorni dopo, mentre era ancora in ospedale, Sinesi fu arrestato con altre persone nell’ambito di una inchiesta su estorsioni ad autotrasportatori locali.
In queste ore i carabinieri stanno interrogando le persone che erano nel bar al momento della sparatoria e persone dell’ambiente frequentato dai due giovani. Elementi utili all’indagine potrebbero emergere dai filmati delle telecamere di video sorveglianza che si trovano nel bar e in alcuni negozi vicini.