Sport. Pugilato in lutto: Parisi muore in un incidente stradale

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Sport. Pugilato in lutto: Parisi muore in un incidente stradale

26 Marzo 2009

Lo chiamavano anche "Flash", per il carattere guascone, capace di infiammare il pubblico e soprattutto per l’intelligenza pugilistica. Giovanni Parisi, l’oro italiano nei pesi piuma alle Olimpiadi di Seul 1988, è morto la scorsa notte in un incidente stradale lungo il tratto della tangenziale di Voghera, compreso tra le uscite di Oriolo e Voghera Ovest.

Quarantadue anni, nato a Vibo Valentia ma da un trentennio residente a Voghera, Parisi aveva anche provato un ritorno alla sua nobile arte nel 2006, dopo una carriera di pugni, vittorie, ko e polemiche.

Aveva eguagliato Nino Benvenuti vincendo un’Olimpiade e poi diventando campione del mondo in due diverse categorie. L’unico rimpianto era non essere riuscito a conquistare il terzo mondiale, battuto nel 2000 dal portoricano Carlos Santos nel tentativo di scalata alla corona iridata dei pesi welters Wbo.

Era da solo al volante della sua BMW Coupè color amaranto e stava dirigendosi verso la propria abitazione, una villa nell’immediata periferia cittadina, a poche centinaia di metri dallo svincolo di Medassino della stessa superstrada. Per cause ancora in fase d’accertamento da parte della Polizia Locale, la potente autovettura si è scontrata frontalmente con un furgone, un Iveco 35/10, che trasportava materiale elettrico, il cui conducente è ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale civile di Voghera.

L’urto è stato violentissimo ed entrambi i veicoli sono finiti fuori strada, in un fosso accanto alla tangenziale: la parte anteriore della BMW della medaglia d’oro olimpica di Seul, nell’impatto devastante col camioncino, "è come esplosa" hanno raccontato i primi soccorritori. L’auto si è letteralmente disintegrata, non lasciando scampo a Giovanni Parisi. Quando, sul posto, sono arrivati i sanitari del 118, l’equipaggio medicalizzato non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’ex-campione. Lascia la moglie, Silvia, e tre bambini.

"Per me è una perdita dolorosissima – ricorda oggi Franco Falcinelli, presidente della federpugilato e nell’88 commissario tecnico di quell’Italia di cui Parisi fu simbolo olimpico – Ricordo ancora quando, finito il match, Giovanni alzò le braccia al cielo e dedicò la medaglia d’oro alla madre scomparsa da poco". Sofferenza e dedizione per rimanere nel peso. E grandissima determinazione. Questo, ricorda il suo ct degli anni d’oro, era Parisi. Finché il destino non lo ha colpito duro incrociandolo su un’autostrada di Voghera, costringendolo a scendere definitivamente dal ring. Quello della vita.