Spostamento del terminal bus di Tiburtina ad Anagnina? L’Abruzzo (e non solo) dice no!
13 Novembre 2018
L’Abruzzo non ci sta e boccia con forza la decisione della amministrazione capitolina di spostare il capolinea dei bus di Tiburtina ad Anagnina. Ieri mattina istituzioni abbruzzesi al fianco di cittadini pendolari si sono riunite in un sit-in nel piazzale Tibus per dire no allo spostamento. Il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, giunto a Roma insieme al presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio e a diversi consiglieri ha tenuto una conferenza stampa proprio nel piazzale di Largo Mazzoni, nella quale ha ribadito che “spostare il terminal bus da Tiburtina ad Anagnina è un male per tutti. Lo è per i tanti abruzzesi che vanno a lavorare a Roma, lo è per i romani che hanno scelto di vivere in Abruzzo continuando a lavorare nella Capitale e lo è anche per quei romani che vengono a lavorare in Abruzzo”.
Accanto ai rappresentanti isitutizionali della Regione, presenti alla manifestazione il senatore di Idea Gaetano Quagliariello insieme alla collega Pd Stefania Pezzopane e ad alcuni rappresentanti di comitati romani che si sono schierati al fianco dei pendolari (come l’Associazione Rinascita Tiburtina, il Comitato cittadini Stazione tiburtina e altre realtà) e delle regioni che “subiscono questa incongruenza amministrativa”, come ha dichiarato Elio Graziani della Comunità Territoriale del VII Municipio, coordinamento di comitati di quartiere e associazioni dell’Anagnina.
La situazione del dover vivere da pendolare è per definizione non agevole ma “se si sposta l’approdo dei bus ad anagnina la situazione diventerà complicatissima, si rischia di incentivare il ritorno al traffico privato con pesanti ripercussioni sia per i cittadini abbruzzesi che sul traffico di Roma” ha detto Lolli, che ha proseguito: “E’ stato chiesto a noi da Roma di farci carico di accogliere i rifiuti nella nostra Regione. E non è stata una scelta facile ma lo abbiamo fatto perchè siamo un Paese e bisogna provare a ragionare come Paese. Ora però noi chiediamo lo stesso grado di sensibilitá nell’affrontare questo problema che non e’ solo abruzzese ma che riguarda anche i cittadini della Capitale. Qui parliamo di interessi della collettività. Non possiamo accettare queste scelte supinamente. Se non ci ascolteranno passeremo a forme di proteste più importanti”.
Non sono evidentemente apparse convincenti le ragioni esposte dall’assessorato alla Città in Movimento di Roma Capitale Linda Meleo. “Voglio rassicurare i tanti pendolari che ogni giorno si recano a Roma per lavoro: è chiaro che non rinunciamo a Tiburtina, vogliamo recuperare nel più breve tempo possibile l’area del piazzale est di proprietà di Roma Capitale. La scelta di Anagnina è provvisoria, ma sarà comunque occasione per creare un altro nodo di scambio strategico per la nostra città. L’iter permetterà un servizio migliore e più funzionale e soprattutto metteremo fine a una situazione controversa. Siamo sempre aperti al confronto con cittadini e istituzioni per spiegare il percorso intrapreso, nel solco della legalità e della trasparenza”, aveva spiegato in una nota l’assessore Meleo.