Spread ai minimi ma al Fatto quotidiano non si festeggia (quasi mai)

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Spread ai minimi ma al Fatto quotidiano non si festeggia (quasi mai)

14 Agosto 2013

Lo spread scende ma al Fatto Quotidiano non si festeggia. "Il calo dello spread è sicuramente un segnale positivo, ma non basta a giustificare l’ottimismo del governo e della stampa che lo sostiene", scrive il quotidiano, spiegando che non di solo differenziale con i Bund si tratta ma anche di rendimento dei Btp (in discesa) e dei problemi strutturali dell’Italia (debito pubblico che cresce ancora, impoverimento delle famiglie, piccole e medie imprese che non ce la fanno). Secondo Il Fatto il governo festeggia alla "ripresina" di fine anno ma non c’è niente da festeggiare, l’autunno caldo è alle porte e l’austerity non è finita. Ora lungi da noi sottovalutare i problemi economici dell’Italia, anche se ci chiediamo cosa avrebbe scritto il fatto se la notizia dei 200.000 statali da tagliare fosse stata vera (probabilmente che hanno la busta paga ferma, eccetera eccetera, tipo i pensionati baby, no?). Per dire, di modi per tagliare il debito ce ne sarebbero ma un po’ la precarietà di questo governo, un po’ i blocchi sociali tutti sul piede di guerra, impediscono operazioni reaganiane (che poi pure Reagan mica la spesa pubblica la tagliò così tanto…). Del resto noi abbiamo sempre creduto che i signori dello spread alzano e abbassano il differenziale senza alzare prima il telefono per avvertire Letta o qualche altro premier europeo, anche perché probabilmente di questo o quel leader politico poco gli cala. Lo credevamo quando sembrava che la crescita dello spread fosse tutta colpa del Cav., lo crediamo adesso. Ma domani è ferragosto, per quanto dimezzati e costretti a gite fuori porta, gli italiani si prenderanno un giorno di vacanza. Lo spread è sceso. Al di là di tutto non è una cattiva notizia. Ma al Fatto Quotidiano un po’ di ferie dal pessimismo cosmico che li contraddistingue se le prendono mai?