Sprint finale in Senato. Oggi l’approvazione del Lodo Alfano
22 Luglio 2008
Sprint finale in Senato per l’approvazione del lodo Alfano, il provvedimento che prevede la sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato.
Oggi, infatti, in serata dovrebbe arrivare il via libera dall’Aula di Palazzo Madama che ieri ha iniziato la discussione sul disegno di legge rigettando le eccezioni di costituzionalità presentate dal Partito Democratico e da Italia dei Valori. Come accaduto alla Camera anche in Senato si è riproposta la frattura dell’opposizione: da un lato Pd ed Idv contrarie al lodo, dall’altro lato l’Udc che in Aula ha annunciato la sua decisione di astenersi al momento del voto finale. Astensione che già era stata attuata a Montecitorio e che quindi sarà confermata nell’Aula di Palazzo Madama dal partito di Casini. Una scelta che come ha precisato ieri ad inizio seduta il senatore centrista Giuseppe D’Alia è legata al fatto che “il provvedimento formalmente recepisce le decisioni del 2004 della Corte costituzionale”. Da qui la convinzione dell’Udc della “costituzionalità del lodo Alfano”.
Atteggiamento di disponibilità confermato poi anche da Bruno Tabacci che alla Camera, durante la discussione sull’approvazione della manovra finanziaria, ha precisato che “noi dell’Udc abbiamo adottato una opposizione costruttiva e non pregiudiziale, per questo ci siamo astenuti sul Lodo Alfano, incatenato al decreto sicurezza”.
Opposizione costruttiva che è legata, secondo il deputato centrista, all’obiettivo di “evitare di ridurre il danno della sospensione di decine di migliaia di processi, sia con l’intento di aprire un confronto sui temi della giustizia che non possono essere invocati dalle inquietudini e dalle preoccupazioni giudiziali del presidente Silvio Berlusconi, ma dalla constatazione che sono i cittadini a reclamare una giustizia giusta”. Parole che non solo indicano una frattura all’interno delle opposizioni ma anche che è in corso un cambio di strategia da parte dell’Udc.
In realtà ormai è da tempo che proprio dalle parti di via dei Due Macelli è in atto una lunga marcia di avvicinamento al Pdl, complice anche la tenuta della maggioranza stessa e i buoni risultati ottenuti in questo primo scorcio di governo.
Una strategia che lo stesso Casini ha deciso di portare avanti, come conferma l’intervista rilasciata domenica scorsa a La Stampa nella quale lancia messaggi distensivi e di apertura al Cavaliere chiamato dallo stesso ex presidente della Camera “il detentore assoluto della maggioranza in Parlamento e nel Paese”. Parole condite di miele ma ricche di sano opportunismo politico, dettate dalla necessità dello stesso Casini di evitare il tracollo del suo partito (in questi ultimi giorni circolano sondaggi che darebbero l’Udc in flessione vistosa). Da qui la strategia casiniana di uscire dall’angolo e trattare direttamente con il Cavaliere, l’unico modo secondo Casini per evitare la fine. Ma se da un lato l’Udc tende la mano, i toni restano duri, da scontro.
In particolare dal Partito Democratico sono giunti ieri gli attacchi più forti contro il lodo Alfano. La capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, ha ribadito che “il lodo Alfano per noi è inaccettabile”. Alla base del rifiuto c’è la considerazione che “l’autorizzazione a procedere piuttosto che la previsione delle procedure per i reati ministeriali, piuttosto che l’immunità per il Presidente della Repubblica sono previsti dalla Costituzione e questo non dovrebbe essere previsto con legge costituzionale?”. Un punto sul quale, precisa la Finocchiaro, “non mi è mai venuta risposta da parte della maggioranza”. Altro motivo di opposizione al provvedimento per la capogruppo è che “interviene nel corso di un procedimento penale che riguarda il Premier”.
Ma ad essere sotto accusa sono anche i tempi ristretti per la discussione e l’approvazione del lodo Alfano. Infatti il senatore democratico, Luigi Zanda, spiega che “approvare il lodo Alfano in un solo giorno è una forma degenerativa della nostra democrazia. Siamo alla dittatura della maggioranza”.
Critiche giungono anche dall’ex ministro Emma Bonino per la quale ci si trova di fronte una “macroscopica violazione del principio di eguaglianza” oltre “all’aggravante che per il solo Presidente del Consiglio è fatta salva la possibilità di reiterare la sospensione nel corso della stessa legislatura, aggiungendo discriminazione a discriminazione, privilegio a privilegio”.
Chiusura netta pure da parte di Italia dei Valori dove il capogruppo Felice Belisario punta il dito contro il lodo Alfano considerato “una norma assolutamente incostituzionale che serve a dare un salva-condotta a vita al presidente del Consiglio”. Ruvidi sono anche i toni utilizzati dalla Federazione Nazionale della Stampa che si appella al Parlamento “affinchè cancelli dal ddl Alfano le parti che ne fanno una potenziale legge-bavaglio. Un’informazione responsabile non è un’informazione silenziosa”.
Sul fronte Pdl, invece, nessun cambiamento di rotta procedendo quindi spediti verso l’approvazione del lodo. E infatti il capogruppo Maurizio Gasparri precisa che “il lodo Alfano non cancella i giudizi, ma li rinvia. Le norme per la salvaguardia delle alte cariche dello Stato sono necessarie e d’altra parte leggi di questo tipo sono presenti in tanti paesi occidentali. Ma una persecuzione giudiziaria infondata contro un leader politico altrove non c’è”. Sulla stessa linea anche il senatore del Pdl, Luigi Compagna, per il quale “con l’approvazione anche in Senato del Lodo Alfano si può prefigurare un futuro più nitido e meno ricattatorio della nostra vita democratica”.
Polemiche, critiche e muro contro muro a parte oggi dovrebbe giungere l’approvazione definitiva del provvedimento. Voto che con tutta probabilità arriverà in serata, in diretta televisiva così come deciso dalla conferenza dei capigruppo. Il programma della giornata infatti prevede dopo i quattro iscritti a parlare, la replica del governo, ed infine l’esame dei 58 emendamenti presentati dall’opposizione. Una lunga giornata di lavoro per i senatori, che però non dovrebbe nascondere alcuna sorpresa.