Squinzi, salviamo l’Ilva. C’è accordo con i sindacati
29 Maggio 2013
di redazione
Ilva. "La mia preoccupazione è salvare 50.000 posti di lavoro e mantenere l’Italia nel novero dei grandi Paesi industriali", dice presidente di Confindustria Squinzi tornando a parlare in difesa del sistema produttivo e industriale del nostro Paese. Non scende nei particolari, non fa riferimento al tavolo tecnico aperto dal governo per trovare una soluzione (il commissariamento è "decisione tecnica che non mi compete"), ma Squinzi batte sempre sullo stesso tasto. Tornare a crescere prima che sia troppo tardi. Sull’Ilva, Confindustria si muove d’intesa con i sindacati preoccupati che il mix crisi economica-ristrutturazione della siderurgia alla fine provochi il tracollo e la chiusura degli impianti di Taranto. Il ministro Giovannini ha definito la situazione "estremamente complicata" e Letta segue il dossier con attenzione, "per assicurare la continuità ed assicurare i posti di lavoro non solo dell’azienda ma anche dell’indotto". Per Squinzi l’Ilva è emblematica dell’empasse italiana. "Dobbiamo assolutamente ritrovare la crescita. Dobbiamo rimettere al centro il manifatturiero", spiega guardando all’Europa. "Il rigore va bene, ma di solo rigore si muore. Bisogna avere equilibrio". E ancora, "Non abbiamo creduto abbastanza nel progetto europeo e non abbiamo migliorato la competitivita". "I Paesi europei non hanno messo in pratica quello che era scritto nei trattati di Lisbona in particolare sugli investimenti e nella ricerca". Sull’euro: "Essere contro l’euro è un errore incredibile, è sull’euro che dobbiamo costruire l’Europa". Intanto apprendiamo che il sistema bancario guarda con preoccupazione all’evoluzione della crisi dell’Ilva, sui bilanci, le perdite anche se l’indebitamento viene definito sotto controllo e l’azienda resta ancora sana. Si parla di una cordata tra banche per rilevare l’Ilva, primo stabilimento siderurgico in Europa, c’è l’ipotesi commissariamento, ma anche quella della amministrazione controllata prevista dal decreto Salva-Ilva del 2012.