Sri Lanka. 45 morti a causa di un raid su un ospedale civile
12 Maggio 2009
di redazione
Le forze governative dello Sri Lanka avrebbero bombardato un ospedale situato nella zona del conflitto che le vede opposte ai ribelli separatisti Tamil, uccidendo almeno 45 persone. La denuncia, riferisce oggi la "BBC" sul suo sito, arriva da ribelli della guerriglia e da fonti ospedaliere. Secondo i ribelli l’ospedale a Mullivaikal sarebbe stato colpito questa mattina e tra le vittime figurerebbero i feriti degli attacchi dello scorso fine settimana che erano stati ricoverati nella struttura. Il governo di Colombo ha ripetutamente respinto le accuse di aver colpito la popolazione civile, attribuendo la responsabilità di quegli attacchi ai ribelli.
Il portavoce delle Nazioni Unite nello Sri Lanka, Gordon Weiss, verrà convocato oggi dalle autorità di Colombo per dare chiarimenti sulla sua denuncia di un "bagno di sangue" a danno dei civilia causa della guerra in corso contro i militanti separatisti Tamil. Ad annunciarlo è stato oggi un responsabile del governo dello Sri Lanka. Ieri parlando con la Cnn, Weiss aveva denunciato l’uccisione di centinaia di civili nel corso del fine settimana negli scontri che vedono opposti i Tamil all’esercito nel nordest del paese. Per il ministro degli Esteri del governo di Colombo, Palitha Kohona, i funzionari Onu di stanza in paesi stranieri non possono fare certe dichiarazioni. Mahinda Samarasinghe, sottosegretario per i Diritti Umani ha quindi annunciato che Weiss verrà convocato e gli verranno chiesti chiarimenti sulle sue affermazioni.
Lo Sri Lanka chiede 200 milioni di dollari di aiuti alla comunità internazionale per gestire i campi di sfollati fuggiti dalla zona sotto controllo dell’Esercito di liberazione delle Tigri Tamil (Ltte). "Il governo ha difficoltà a mantenere i centomila sfollati. Servono duecento milioni di dollari e la comunità internazionale, invece di sostenere le tesi dei Tamil sulle vittime degli scontri, potrebbe aiutarci come fece in occasione dello tsunami". Lo ha detto all’ANSA l’ambasciatore di Colombo in Italia, Hemantha Warnakulasuriya. "Giustamente la comunità internazionale si preoccupa quando ci sono vittime civili, esprime sdegno e rammarico – ha aggiunto il diplomatico riferendosi alle critiche per il massacro di civili, tra cui 100 bambini, denunciato ieri dall’Onu -. Ma questo è esattamente quello che vuole l’Ltte: che il mondo chieda al governo di cessare la sua azione militare contro le Tigri, affinchè queste riescano a riarmarsi e riorganizzarsi".
"Ma l’offensiva contro questi terroristi continuerà finchè non arriveremo alla pace e alla stabilizzazione. E la comunità internazionale, invece di cadere nel loro tranello, dovrebbe aiutare il governo a gestire gli sfollati", ha concluso Warnakulasuriya.