Stavolta Concita è andata in tilt
28 Novembre 2011
di redazione
Stavolta la De Gregorio è proprio andata in TILT. Almeno si spera. Perché se così non fosse, e le cose che ha raccontato corrispondessero alla realtà, se fossimo un elettore di sinistra medio – e per fortuna non lo siamo – ci sarebbe davvero da incazzarsi. L’ex direttore dell’Unità, interrogata nel corso dell’assemblea nazionale di Tilt a Pisa, ha raccontato per filo e per segno, di fronte ad una attonita platea costituita dai rappresentanti del nuovo movimentismo giovanile di sinistra, tutta la sapiente strategia politica del Partito democratico (e di conseguenza del suo giornale) degli ultimi tre anni.
Il Pd ha perso di proposito le elezioni regionali nel Lazio per far vincere la Polverini. Perché? Ovvio, rafforzare Fini. Il Pd non ha aderito alle campagne degli studenti. A che scopo? Tanto “non votano”. I democratici non hanno sostenuto il “No B. Day”. Che siano diventati all’improvviso berlusconiani? Certo che no, solo perché “non è una manifestazione” creata dal Pd. Il partito della sinistra italiana non ha neanche appoggiato il referendum, perché “tanto non raggiunge il quorum”.
Se non fosse il Fatto quotidiano di oggi a riportare la notizia, quasi quasi non ci avremmo neppure creduto. E invece proprio il quotidiano di Padellaro e Travaglio racconta tutto, puntando il dito soprattutto della "questione laziale".
“Quando Emma Bonino si autocandidò a Roma per assenza di candidati del centrosinistra – racconta per filo e per segno Concita – aveva tutte le possibilità di vincere, lo dicevano i sondaggi e le esperienze di vita. Siccome il Pd non sembrava di voler sostenere la candidatura di Bonino, sono andata da un altissimissimo dirigente nella sede del Pd e ho chiesto: ‘Siccome esiste un candidato del centrosinistra ed uno del centrodestra, io vorrei sapere se per caso voi avete deciso di non sostenere questa candidatura. Siccome mi sembra che sia cosi, diciamocelo, è ipocrita e inutile che l’Unità faccia la campagna quando nei circoli del Pd arrivano indicazioni di non fare volantinaggio’”.
La risposta dell’altissimissimo dirigente del Pd? Concita De Gregorio dichiara: “Mi ha risposto così: ‘A noi questa volta nel Lazio ci conviene perdere. Perché, siccome la Polverini è la candidata di Fini e siccome è l’unica sua candidata della tornata, se vince, Fini si rafforza all’interno della sua posizione critica del centrodestra e, finalmente, si decide a mollare Berlusconi e a fare il terzo polo, insieme a Casini. E noi avremmo le mani libere per allearci con Fini e Casini e andare al governo. Senza ovviamente che gli elettori ci mollino, senza perdere troppo consenso. Perché non saremo noi a condurre questa operazione, noi perdendo oggi daremo solo il via, il resto lo farà la crisi economica’”.
Che lungimiranza! Adesso si capisce perché invece di andare alle elezioni, con un successo praticamente in tasca, il Pd ha detto sì al governo Monti. Che si sia candidato ad incassare un altro fallimento programmato tra poco più di un anno?