Stop mobilità per lavoratori licenziati, Uil soddisfatta per contratto ferrovie

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Stop mobilità per lavoratori licenziati, Uil soddisfatta per contratto ferrovie

18 Dicembre 2016

Mobilità addio. L’indennità per i lavoratori che hanno subito il licenziamento collettivo termina a partire dal primo gennaio 2017, sulla base della legge Fornero 2012. L’indennità riguardava i lavoratori licenziati da aziende con più di 15 dipendenti ed è stata quindi abrogata. La mobilità era stata introdotta ormai qualche decennio fa e poteva durare anche anni; nel caso dei lavoratori anziani licenziato nel Mezzorgiono resta la Naspi, l’assegno di disoccupazione.

Continueranno a godere della mobilità chi l’ha ricevuta quest’anno ma non saranno staccati nuovi assegni, come fa sapere la UIL, che aggiunge: ci sarà uno stop anche agli incentivi per le assunzioni dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità indennizzata. Sempre secondo la Uil le persone che rischiano di perdere gli sgravi sono circa 185.000. Dal prossimo anno, dunque, al Sud sarà più difficile ricollocarsi nel mondo del lavoro. Con l’abrogazione della indennità di mobilità i risparmi per lo Stato saranno di oltre 2,5 miliardi di euro.

Una buona notizia arriva perlomeno dal settore ferroviario, con il nuovo contratto del settore ferroviario e il contratto aziendale delle Fs Italiane. Secondo il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Fit Cisl e agli altri sindacati hanno saputo trovare una intesa al termine di un confronto durato quasi 9 mesi, con Agens e Cncp per il rinnovo del contratto nazionale della mobilità, area Attività Ferroviarie ed il contratto aziendale di Fs, scaduti entrambi il 31 dicembre 2014”.

“Un accordo innovativo,” prosegue Furlan, “che oltre a tutelare le retribuzioni recepisce gli accordi interconfederali in tema di rappresentanza e rappresentatività, e introduce importanti novità in materia di partecipazione dei lavoratori sulle scelte aziendali, conciliazione tra lavoro e famiglia, previdenza complementare, unioni civili, permessi per le donne vittime di violenza, congedi parentali a ore ed altre garanzie e tutele come il potenziamento della Mobilità delle persone e delle merci, welfare aziendale, sanità integrativa”.

“E’ insomma un accordo positivo e in linea con l’impostazione della riforma complessiva delle relazioni industriali e del sistema contrattuale che stiamo costruendo in questi mesi con tutte le associazioni imprenditoriali per rendere il nostro paese più competitivo in un quadro di maggiore qualità dei servizi e di partecipazione dei lavoratori ai processi produttivi”.