Storace contro i senatori a vita: “Abat jour del governo”
14 Ottobre 2007
di redazione
Non demorde il senatore Francesco Storace sul tema a lui caro dei senatori a vita, che definisce “abat-jour del governo”, si schiera contro di lui il coro unanime dei rappresentanti della sinistra.
Dopo che, recentemente, i giovani della destra avevano deriso la senatrice a vita Rita Levi-Montalcini con la storia delle stampelle e Storace aveva definito l’episodio una “semplice goliardata”, sono infuriate le polemiche . Il primo a levarsi in difesa della Montalcini era stato Giorgio Napolitano che aveva definito “immorale” la crociata contro l’anziana scienziata.
Ma Storace ce l’aveva con l’istituzione in generale: “È immorale quello che succede ogni giorno, visto che il voto che sorregge il governo è quello di senatori non eletti da nessuno”, aveva detto il senatore di “La destra”. Lo stesso Storace aveva poi aggiunto, nel corso della giornata di ieri: “Non so se devo temere l’arrivo dei corazzieri a Villa Arzilla, ma una cosa è certa: Giorgio Napolitano non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche. Per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale. È indegno di una carica usurpata a maggioranza”.
Da segnalare il tentativo di pacificazione operato da Gianfranco Rotondi, capo della Dc, “Questo conta, il resto è polemica anche dura ma certamente non tale da scandalizzare un
Ma c’è anche Gianni Alemanno a prendere le distanze dal suo collega: “Il problema dei senatori a vita c’è tutto, ma non c’è bisogno di arrivare agli insulti. Il capo dello Stato non si critica, anche quando dice cose che non convincono”. Insomma, Storace è nell’occhio del ciclone.