Storace: Fini non sa quello che vuole e aiuta Prodi
10 Dicembre 2007
di redazione
Il più contento sarà Romano Prodi. Lo so, è noioso, ma come si fa a non parlare dell’ennesimo show di Gianfranco Fini di fronte all’assemblea nazionale di An?”
Così ha esordito il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace. L’assemblea nazionale di An, ha detto è “un’assemblea devota, of course. Più il centrodestra si sfascia, più il governo rischia di durare, più lontane sembrano le elezioni anticipate. Un capolavoro, non c’è dubbio”.
“Davvero – prosegue Storace – non si capisce che cosa vuole fare Fini. Ieri ha sventolato una lettera di dicembre 2006 in cui chiedeva a Berlusconi – nè più nè meno – il via al partito unico, alla federazione o come diavolo la chiamava. Particolare: qualche giorno dopo quella lettera si svolse l’assemblea nazionale in cui insieme a pochi altri chiedevo il congresso e formalizzavo con il voto contrario, la presenza di una minoranza interna. Ovviamente, della lettera Fini non fece cenno. Un anno dopo, senza l’ingombro della minoranza, la esibisce… e tutti zitti e plaudenti”.
“Ora – dice ancora Storace – preannuncia una Conferenza programmatica e, non si sa se vero, un cambio di nome (magari tenendosi ben stretta la Fiamma tricolore, non si sa mai…).
Di un congresso democratico nemmeno se ne parla…. Sulla legge elettorale, prima ha preteso dai parlamentari di votare la legge Calderoli con tanto di liste bloccate; poi li ha sguinzagliati a raccogliere le firme per abrogarla. Poi ha detto che si può votare anche con questa legge. Poi è andato a parlare con Veltroni. Poi si è arrabbiato perchè con Veltroni ci ha parlato Berlusconi. Poi ha letto il vassallum che riduce a due i competitori e si è arrabbiato di nuovo, ma nessuno gli ha evidentemente spiegato che anche il referendum che tanto gli piace bipartitizza il sistema politico”.
“Ieri – prosegue Storace – ha sciorinato nell’ordine: sistema francese (ma ci vuole la riforma costituzionale che allunga inevitabilmente la durata del governo, senno’ e’ una barzelletta), mattarellum (e’ il maggioritario di prima, ma allora perche’ l’ha abrogato? Forse avrà letto la legge che ho depositato da qualche mese…); tatarellum, quello delle Regionali (chissà se sa che li’ ci sono le preferenze…).
“Placati, Gianfranco, perchè tanto con Berlusconi dovrai tornare a dialogare. E noi non ne saremo gelosi….Aspettiamo sulla riva del fiume – conclude Storace – e per tornare al governo dovrai sperare che La Destra prenda tanti voti, affinchè si possa vincere di nuovo, quando ci farai finalmente votare. Intanto, il popolo è molto più arrabbiato di te. Anche se Manheimer non te lo dice…e i colonnelli tacciono. Per ora…”.