Storia di Laura fuggita in Siria con Isis: “Non fate il mio errore”
21 Aprile 2016
La storia della trentenne Laura Passoni, figlia di immigrati italiani in Belgio, convertita all’Islam e fuggita insieme al marito e al figlio nel Califfato, in Siria, nei territori controllati da Isis, dovrebbe far riflettere quelle giovani donne che in Europa non sembrano sorde ai richiami dell’islamismo radicale. “Non fatevi fare il lavaggio del cervello”, dice Laura nella intervista a Repubblica, ora che è tornata a casa e sta facendo i conti con la giustizia belga. “Evitate di fare l’errore che ho fatto io, perché la mia vita adesso è rovinata”.
Laura ha vissuto nelle vicinanze di Aleppo per quasi un anno, dal luglio 2014 al marzo 2015. Ricorda: “Mi era vietato tutto, sono stati mesi di terrore. Mi avevano detto bugie. Nessuno sta bene in Siria”. Quando è tornata indietro, ad attenderla una condanna a 5 anni con la condizionale. La donna aveva sposato un tunisino, Oussama Rayan, indagato per presunte complicità con i miliziani dello Stato islamico. Si era poi trasferita in Siria passando per la Turchia.
“Ero obbligata a portare il burka, non avevo la libertà di uscire di casa se non con mio marito. Nemmeno per fare la spesa. Senza di lui, non potevo decidere niente. Le regole da seguire sono pesantissime. Siamo sorvegliati giorno e notte”. Rientrata in patria, a Laura è stato tolto l’affidamento dei miei figli per qualche mese. C’è la condanna e una multa salata da pagare. Ma dopo l’esperienza con Isis, la donna ora vive in uno Stato democratico. Civile. [Fonte video: LaGaze.Be]