Strage di Dacca, 9 vittime italiane. Torturato chi non sapeva il corano.

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Strage di Dacca, 9 vittime italiane. Torturato chi non sapeva il corano.

02 Luglio 2016

 

“Sono nove le vittime italiane accertate in Bangladesh”. La conferma arriva dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Tra gli italiani uccisi nell’attacco a Dacca ci sono quattro uomini e cinque donne. Si tratta di Marco Tondat, giovane imprenditore di Pordenone, e di Cristian Rossi, 47enne imprenditore di Udine che lascia moglie e due figlie di tre anni.

Poi ci sono l’imprenditrice tessile di Viterbo Nadia Benedetti, che si trovava a cena con Adele Puglisi, la manager catanese la quale sarebbe dovuta rientrare in Italia nella mattina di sabato. “Ormai abbiamo perso anche l’ultima speranza: mia zia, Nadia Benedetti, è stata brutalmente uccisa nell’attentato in Bangladesh di ieri”, ha scritto su Facebook la nipote Giulia.

Oltre a loro anche Claudia D’Antona, di Torino, e Simona Monti, di 33 anni, di Magliano Sabina (Rieti), Maria Rivoli, Vincenzo D’Allestro e Claudio Cappelli.Sono venti i civili uccisi – in gran parte italiani e giapponesi – nell’assalto jihadista al caffè di Dacca. Lo riferisce l’esercito bengalese. Un commando armato ha fatto irruzione in un ristorante del quartiere diplomatico di Dacca durante l’orario della cena. Hanno detonato esplosivi gridando “Allahu Akbar“.

Il grido ha dato il via a una violenta sparatoria con la polizia e il commando ha preso dai 20 ai 40 ostaggi, moltissimi stranieri. Nella sparatoria sono morti due agenti di polizia. Dopo un assedio durato 10 ore, le truppe scelte sono entrate nel ristorante, liberando vari ostaggi. 

L’attacco segue, semplicemente, tutta una serie di assassinii di stranieri, giornalisti, blogger, rappresentanti delle minoranze religiose e attivisti di diritti civili rivendicati o attribuiti agli islamisti. Però l’attacco di ieri è il primo su scala così ampia e il primo con una presa d’ostaggio.

Nel corso dell’assalto chi sapeva recitare versi del Corano è stato risparmiato dai jihadisti, gli altri sono stati torturati. Lo ha raccontato uno degli ostaggi tratti in salvo, secondo quanto riferisce il sito del quotidiano bengalese Daily Star. In particolare a riferirlo è stato Rezaul Karim, padre di Hasnat Karim, tenuto in ostaggio dentro l’Holey Artisan Bakery per oltre dieci ore.

Dopo quattro ore lo Stato islamico ha rivendicato l’attentato, attraverso la sua agenzia di stampa, Amaq. In seguito ha diffuso varie fotografie dell’interno del caffè con vari corpi riversi in pozze di sangue. 

Secondo il direttore delle operazioni militari dell’Esercito, il generale Nayeem Ashfaq Chowdhury, che per il momento non ha fornito alcun dettaglio su identità e nazionalità delle vittime, la maggior parte degli ostaggi sono stati uccisi con armi da taglio. Testimoni avevano raccontato di aver visto uno dei terroristi del commando armato di spada. Intanto sarebbe stato arrestato uno degli autori dell’attacco. All’unità di Crisi risultano 11 italiani presenti a cena nel locale. Tra questi, secondo la Farnesina, anche Gianni Boschetti: il connazionale che è riuscito a mettersi in salvo.

Intanto Mattarella ha dichiarato: “Avendo dei nostri concittadini in ostaggio, siamo coinvolti e questo aumenta ancora di più la nostra angoscia… speriamo si agisca con saggezza ed efficacia”.