Strage di Erba, confermato l’ergastolo a Rosa e Olindo. Castagna: “Fatta giustizia”

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Strage di Erba, confermato l’ergastolo a Rosa e Olindo. Castagna: “Fatta giustizia”

20 Aprile 2010

I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano hanno confermato la condanna all’ergastolo per i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, al termine del processo di secondo grado per la strage di Erba in cui vennero uccisi a coltellate e sprangate Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, sua madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.

La decisione dei giudici della Corte d’Assise d’appello è arrivata dopo 5 ore di camera di consiglio. La lettura del dispositivo, che conferma in toto la sentenza di condanna per Olindo e Rosa all’ergastolo e a 3 anni di isolamento diurno, è stata letta in una manciata di secondi.

La coppia era presente nella gabbia degli imputati, coperta da uno schieramento di agenti di polizia penitenziaria. Le telecamere hanno avuto il permesso di riprendere unicamente la corte mentre leggeva il verdetto, non gli imputati. Secondo uno dei legali, Fabio Schembri, dopo la lettura della sentenza che ribadiva per loro l’ergastolo, Olindo e Rosa hanno assistito "impietriti" alla lettura della sentenza, poi si sono abbracciati e lei è scoppiata a piangere.

"La giustizia è stata riconfermata". Lo ha detto Carlo Castagna, che nella strage di Erba perse la moglie, la figlia e il nipotino di due anni, dopo la lettura della sentenza nel processo d’appello a Milano. "Non avevamo il minimo dubbio – ha aggiunto Castagna – perché i colpevoli erano stati individuati". "Continuo a considerarli persone da perdonare". ha aggiunto Castagna visibilmente commosso. A un cronista che gli chiedeva se proseguisse nei suoi propositi di perdono nei confronti dei due imputati, l’uomo ha risposto: "Io non perdo questo mio sentimento. Loro sono persone che hanno sbagliato e continuo ancora a considerarle persone da perdonare".

"Sì, ora credo che sia davvero calato il sipario su questa storia, e posso sperare, come tutti, in un futuro migliore". Così Azouz Marzouk risponde alle domande dei cronisti subito dopo il verdetto di condanna. "Non potevano essere messe in dubbio le affermazioni di una persona per bene come Frigerio" continua Azouz. Al suo fianco, il suo legale, Roberto Tropenscovino, sottolinea come la Corte d’Appello abbia rigettato "ben sei istanze presentate dalle difese".

Molto diversa la reazione del legale di Rosa e Olindo, Fabio Schembri: "Nei loro confronti è stata emessa una sentenza di condanna ancora prima che fosse celebrata l’udienza preliminare" ha detto  annunciando un ricorso in Cassazione. "Mi aspettavo che venisse fatta giustizia", ha aggiunto ribadendo che "il minimo che si poteva fare era riaprire il dibattimento e concedere la perizia psichiatrica".