Strage di Erba: Marzouk sarà interrogato martedì

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Strage di Erba: Marzouk sarà interrogato martedì

03 Dicembre 2007

Sarà interrogato martedì Azouz Marzouk, il tunisino
che nella strage di Erba perse la moglie e il figlio, e che è stato arrestato per
spaccio e si trova attualmente in carcere.

Dalle intercettazioni che corredano l’ordinanza
di custodia cautelare nei confronti di Marzouk, quest’ultimo emerge come un piccolo spacciatore
di provincia che amava le auto di lusso e che, dopo la strage di Erba,
non esitò a far “fruttare” la morte di moglie e figlio diventando
una sorta di personaggio mediatico. 

“Non ho ricevuto
notifiche finora credo quindi probabile che l’interrogatorio di garanzia si
terrà martedì”, ha affermato l’avvocato Roberto Tropenscovino, legale di
Marzouk. Il legale ha anche dichiarato che il suo assistito è
“preoccupato quanto basta per un procedimento che non va sottovalutato ma
è sereno e consapevole che si sta facendo più rumore del dovuto”. Riguardo
ad alcune notizie su intercettazioni in cui Azouz si sarebbe dimostrato soddisfatto
della celebrità guadagnata grazie alla strage di Erba, il legale ha
sottolineato: “Ritengo che queste notizie siano uscite per vendetta.
Qualche giornale non parlava di Azouz quando forse ne doveva parlare e ne parla
ora a sproposito”.

L’ordinanza di custodia
cautelare nei confronti del tunisino confermerebbe la passione di
Azouz Marzouk per i “capi di abbigliamento griffati”, le auto di
lusso e “la vita agiata” e, nel contempo, la “rabbia” per
le conseguenze della strage di Erba, nella quale aveva perso il
figlioletto, la moglie e la suocera, in quanto “sono stati compromessi i
suoi affari” e il suo sogno di tornare in Tunisia come “un
pascià”.

Nell’ordinanza firmata
dal gip di Como Luciano Storaci, che ha portato in carcere oltre ad Azouz altri
tunisini, tra cui il fratello Fahmi, per spaccio di droga, risulta che, a pochi
giorni di distanza dalla tragica morte dei suoi, Azouz viene intercettato in
macchina. Tra i colloqui sintetizzati ce n’è uno del 2 gennaio in cui parlando
con Bilel Ben Amor Hamdi, altro arrestato, gli racconta “di posti di
lusso”, come è scritto nella sintesi del dialogo riportato,
“dove passa le serate quando va in Tunisia”.

E che Azouz amasse il lusso viene a galla anche in altri dialoghi intercettati
tre giorni dopo, mentre si trovava in auto a Milano per i suoi
“affari”. A uno degli extracomunitari che erano con lui dice che
“gli piacciono i capi di abbigliamento griffati e la vita agiata”. E
ancora, qualche ora dopo, a un altro confidava la sua passione per “le
Audi, le Bmw, le Porsche e dice che vorrebbe tornare in Tunisia con una di
queste macchine per sembrare un pascià”. 

Nell’ordinanza di custodia cautelare, oltre ai dialoghi intercettati che
testimoniano il debole di Azouz per la “bella vita”, il gip fa
anche alcune considerazioni sui ”tunisini di Merone”, gruppo composto in
prevalenza dai fratelli Marzouk e dai loro cugini Hamdi: si tratta ”di un
gruppo di spacciatori di lungo corso, ben radicato sul territorio e ben
conosciuto” dai consumatori e dagli acquirenti e che aveva ”costituito un
vero e proprio ipermercato degli stupefacenti dai ritmi di vendita
elevatissimi”.