Strage in Finlandia: perché Pekka ha sparato?

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Strage in Finlandia: perché Pekka ha sparato?

10 Novembre 2007

In circa venti minuti il diciottenne Pekka-Eric Auvinen è riuscito a sparare 69 colpi, uccidendo otto persone, ha tentato di dare fuoco alla scuola e poi si è sparato alla testa, ora gli inquirenti tentano di capire il perché di tanta violenza.

Il teenager finlandese ha lasciato dietro di sé una nota per salutare i familiari e per far conoscere a tutti il suo odio verso la società. Secondo gli investigatori, infatti, Auvinen era determinato a fare tutto il male possibile. A supporto di questa tesi, sono stati ritrovati alcuni schemi che sembrano piani d’attacco per la strage di mercoledì scorso.

A quanto pare, il giovane finlandese stava da tempo covando l’idea di fare piazza pulita e voleva condividere la sua missione con altri; infatti aveva postato su Youtube alcuni video che incitavano alla “insurrezione popolare contro i regimi schiavizzanti, corrotti e totalitari”. “Sono pronto a combattere e morire per la mia causa”- è una delle frasi a sfondo nazista che Pekka ha postato su un video online- “Io, come un selettore naturale, eliminerò tutti quelli che credo inadatti, disgrazie della razza umana e fallimenti della selezione naturale”.

Ma, aldilà dei proclami, Auvinen sembra aver ucciso piuttosto casualmente sei studenti, un’infermiera e la preside dell’istituto. Una delle vittime aveva in corpo circa venti colpi della pistola di Pekka: una Sig Sauer modello Mosquito, calibro .22 (un proiettile di piccole dimensioni, adatto per il poligono). Il detective Tero Haapala ha infatti dichiarato “non c’è niente che colleghi in qualche modo le sue vittime, a parte il fatto che tutti andavano alla stessa scuola…ma forse la spiegazione potrebbe ritrovarsi in quello che ha scritto sul web e nel suo comportamento sociale”. Che, a detta dei suoi conoscitori, era piuttosto normale anche se ultimamente un po’ inquietante.

Il Primo Ministro finlandese, Matti Vanhanen, ha dichiarato che quanto accaduto al liceo Jokela ha inflitto una “ferita profonda” sul senso di sicurezza della nazione, proprio quello che Pekka voleva ottenere.