Strage in Iraq, Obama fa bene a bombardare l’Isis ma le sue ragioni sono sbagliate
10 Agosto 2014
di redazione
Oltre 500 yazidi sarebbero stati uccisi e infilati in fosse comuni nel Nord dell’Iraq, mentre decine di migliaia di persone cercano la salvezza sulle montagne dello Sinjar, per scampare ai miliziani dell’Isis, lo Stato islamico dell’Iraq e della Siria. "Molte delle vittime, tra cui donne e bambini, sono state sepolte vive", denuncia il ministro dei diritti umani iracheno. Almeno 300 donne sarebbero state rapite e fatte schiave. "Il problema non sarà risolto in settimane, non c’è un programma per la fine della missione". Ma la decisione della amministrazione Obama di legittimare l’intervento americano, i raid aerei contro le postazioni di artiglieria dei jihadisti, sulla base della protezione del personale americano nell’area – a Erbil c’è un consolato Americano – rischia di oscurare la verità. Una verità che gli americani ed anche noi europei dobbiamo avere ben chiara: un mondo in cui le minoranze etniche vengono annichilite e gli alleati degli occidentali, come i curdi, attaccati, e’ un mondo meno sicuro per l’America, meno sicuro per la democrazia. Obama dovrebbe rivendicare le ragioni dell’intervento umanitario.