Studente ferma attacco ad una scuola inglese via internet

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Studente ferma attacco ad una scuola inglese via internet

20 Marzo 2009

Un universitario canadese che a Montreal, via internet, era venuto a conoscenza di un possibile attacco a una scuola di Norfolk, in Gran Bretagna, da parte di uno studente, ha prontamente girato alle autorità inglesi la segnalazione e ha consentito che il potenziale attentato, rivelatosi attendibile, venisse sventato.

Protagonista della vicenda, in netta controtendenza rispetto agli ultimi episodi di violenza riguardanti studenti che via internet annunciano e commettono stragi, è J. P. Neufeld, 21 anni, iscritto alla Concordia University di Montreal. Lo studente stava navigando sul web quando, in un sito dedicato allo scambio di brani musicali, si è imbattuto sul messaggio in questione: un utente minacciava di mettere a segno un attentato contro una scuola di Norfolk, in Inghilterra, precisando che le avrebbe dato fuoco utilizzando una bombola di gas, di cui aveva pubblicato la foto.

J.P Neufed si è prima messo in contatto con l’autore del messaggio, chiedendogli se davvero voleva portare a termine il suo progetto e quindi, dopo che l’altro gli ha risposto "sì, quasi certamente sì", ha chiamato direttamente la polizia di Norfolk, segnalando appunto di essersi imbattuto sul web in questo messaggio: un ragazzo dell’Istituto Superiore Attleborough di Norfolk, una scuola con 950 studenti a circa 170 chilometri a nord di Londra, intende mettere a segno un attacco alla scuola.

La polizia di Norfolk ha preso molto sul serio la segnalazione, è andata a controllare e ha trovato sia il giovane potenziale attentatore, sia la bombola di gas. Il ragazzo, che era effettivamente in possesso di un coltello, ha confessato tutto. È stato successivamente arrestato con l’accusa di minacce e possesso di armi.

"Sono contento che nessuno si sia fatto male – ha dichiarato il giovane canadese – quando ho visto il messaggio non ho pensato che fosse uno scherzo e ho pensato di segnalarlo perchè ritengo che la gente non faccia minacce di questo tipo se non intende portarle avanti".