Stupri di Roma. Altre due donne riconoscono Bianchini
14 Luglio 2009
di redazione
Due vittime di stupri avvenuti nella Capitale e probabilmente riconducibili allo stupratore seriale hanno riconosciuto in una foto Luca Bianchini come l’autore della violenza. È quanto si apprende da fonti investigative. Le due donne non sarebbero le vittime dei tre stupri riconducibili attraverso il Dna al seriale ma di altre aggressioni che rientrano in quelle su cui si sta concentrando l’attenzione degli investigatori.
Intanto emergono altre inquietanti dati sullo stupratore seriale. Al termine del rapporto sessuale, secondo quanto ricostruito dagli agenti della Polizia di Stato, il violentatore rubava la biancheria intima delle donne. Ma né gli slip né il Mephisto nero sono stati trovati a casa di Bianchini durante la perquisizione. Per gli investigatori è molto probabile che siano stati nascosti in un altro luogo considerato più sicuro.
Nel corso delle perquisizioni gli agenti hanno trovato anche un video sul cellulare di Bianchini in cui era inquadrato un pavimento e in sottofondo si sentiva la voce dell’uomo che sussurra "amore, amore".
Il sindaco capitolino Gianni Alemanno ha annunciato che il Comune sarà parte civile contro lo stupratore: "Abbiamo dato mandato per la costituzione di parte civile. Adesso siamo parte offesa. Abbiamo presentato l’istanza di riconoscimento come parte offesa per tutti i reati commessi da Bianchini nell’area del Comune di Roma". "Con questa iniziativa – ha aggiunto Alemanno – di sostegno alle vittime portiamo avanti l’impegno che abbiamo intrapreso ormai da tempo contro la violenza contro le donne in tutte le sue forme, da quella domestica fino a quella fatta da personaggi deviati come questo stupratore seriale".