Su Brexit sfida all’ultimo voto, Boris Johnson contro Sadiq Khan

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Su Brexit sfida all’ultimo voto, Boris Johnson contro Sadiq Khan

22 Giugno 2016

A poche ore dal voto su Brexit, il dibattito politico in Gran Bretagna torna ad infiammarsi con una girandola di accuse reciproche tra i sostenitori del Leave e del Remain, rispettivamente i pro e contro l’uscita della Uk dalla Ue.

Dopo il dibattito trasmesso da BBC che si è svolto martedì sera dinanzi a 6mila persone alla Wembley Arena di Londra – toni accesi a dir poco – è polemica  tra l’ex sindaco di Londra, il conservatore Boris Johnson, e il suo successore, il laburista Sadiq Khan.

Johnson ha escluso che Bruxelles punisca Londra se abbandonerà la Ue, sarebbero dei “pazzi”, “tutti sanno che questo Paese riceve un quinto della produzione di auto tedesca, 820mila veicoli all’anno”.

Johnson ha anche accusato Bruxelles per le difficoltà incontrate dalla industria siderurgica nazionale: “Ci hanno detto che non possiamo abbassare i costi energetici per salvare posti di lavoro perché Bruxelles non vuole”.

“Queste sono menzogne”, ha replicato l’europeista Khan, “una bugia dietro l’altra”. “Boris, tu dovresti sapere che circa mezzo milione di posti di lavoro a Londra dipendono direttamente dall’Ue”, ha rincarato la dose il nuovo sindaco di Londra.

Scontro duro anche sul tema degli immigrati. Khan ha accusato il fronte pro-Brexit di “mentire” quando dice che la Turchia potrebbe unirsi all’Ue nel prossimo futuro. “Questo è allarmismo. Boris, vi dovreste vergognare”.

Sempre Khan ha accusato il suo predecessore di aver imbastito un “Progetto Odio” con i suoi messaggi sul tema immigrazione.

Johnson ha chiesto ai cittadini britannici di trasformare il referendum in un “giorno dell’indipendenza” e a “riprendere il controllo del paese”, accusando i rivali che vogliono rimanere nell’Ue di voler “spingere” definitivamente l’isola nel secchio della spazzatura.

“Loro dicono che non possiamo farlo, noi diciamo che possiamo. Dicono che non abbiamo altra scelta se non inchinarci a Bruxelles. Noi diciamo che stanno tristemente sottovalutando questo paese e quello che può fare”, ha proseguito Johnson imperterrito.

“Se votiamo Leave possiamo riprendere il controllo delle frontiere e 10 miliardi di sterline nette all’anno, i nostri poteri di imposizione fiscale, la nostra politica commerciale e tutto il nostro potere decisionale legislativo”, ha concluso l’ex sindaco di Londra.