Su Haiti Bertolaso ha sbagliato, e anche Lucia Annunziata

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Su Haiti Bertolaso ha sbagliato, e anche Lucia Annunziata

28 Gennaio 2010

Il 20 gennaio scorso, alla vigilia della sua partenza per Haiti, il sottosegretario Bertolaso aveva dichiarato: “Non voglio insegnare niente a nessuno: vado in punta di piedi”. E’ vero dunque che di buone intenzioni è lastricata la strada per l’inferno. Perché al suo ritorno, Bertolaso si è invece impancato in una lezioncina planetaria di buona condotta in caso di disastro che ha prodotto un serio incidente diplomatico tra Usa e Italia.

Non mi capita spesso ma questa volta mi trovo a non essere d’accordo con quanto ha scritto ieri Lucia Annunziata sulla Stampa in difesa di Bertolaso. D’altronde era proprio nella sua trasmissione “In mezz’ora” che il “caso” era esploso. “Che cosa ha detto in fondo Bertolaso?” Si chiede Lucia Annunziata e poi così riassume le parole del sottosegretario: “Che gli aiuti ci sono ma non arrivano alla popolazione in fretta e che gli americani sono una grande potenza militare che però non è adatta a gestire un emergenza post-disastro”.

Beh, insomma, non ha detto proprio questo e comunque non solo. Bertolaso ha definito “patetica” la situazione dei soccorsi ad Haiti. Ha criticato la presenza militare Usa: “Ci sono troppe stellette e gli americani tendono a confondere l’intervento militare con quello di emergenza”. Poi ha aggiunto: “Si assiste ad una fiera della vanità, si viene qua con l’ansia di fare bella figura davanti alle telecamere”. E come se non bastasse ha anche rievocato il disastro dell’uragano Kathrina e l’inadeguatezza dei soccorsi americani. Una ferita ancora aperta per l’intero paese. Gli Usa secondo Bertolaso stanno sbagliando ad Haiti “come hanno sbagliato a Goma, in Ruanda e in Cambogia”. Niente male per uno che non voleva dare lezioni…

Lucia Annunziata sostiene che Bertolaso non ha detto cose diverse da tutti gli inviati che da giorni coprono la tragedia haitiana. E’ vero, ma questa è forse un’attenuante? Niente affatto. Bertolaso era un inviato speciale del presidente del Consiglio e un membro autorevole e ascoltato del governo italiano. Non era un giornalista, non era un esponente di una Ong e neppure più soltanto un tecnico.  Ciò che è vero per un giornalista non è necessariamente vero per un uomo di governo.

Ammesso poi che le cose dette da Bertolaso fossero vere e condivisibili. Perché a parte la questione della mancanza di coordinamento che è sotto gli occhi di tutti ma che non può essere imputata al governo americano, la polemica bertolasiana sulla presenza militare a stelle e strisce si allinea perfettamente  alle tumultuose dichiarazioni dei giorni scorsi di personaggi come Hugo Chavez, Evo Morales, Daniel Ortega. Che avranno pure i loro motivi per essere allergici alla presenza militare americana in zona, ma non è esattamente la miglior compagnia per un esponente del governo italiano.

Lucia Annunziata poi sa fin troppo bene che i rapporti tra gli Stati non si giocano in base alla “verità”. La diplomazia nasce per questo e la prima cosa che vi  si impara è che le cose vere possono essere le più pericolose, per questo vanno filtrate, ammorbidite e dissimulate. Senza questo genere di accortezze non ci sarebbe diplomazia, non ci sarebbero rapporti tra gli Stati e forse neppure gli Stati.