Su Italicum e nuovo Senato Renzi dice e si contraddice
08 Febbraio 2014
di Ronin
"Le elezioni si vincono o si perdono se si prendono i voti", dice Matteo Renzi. Senza voler scomodare il signor de La Palisse e convinti che di tutto si debba discutere senza dogmi o prevenzioni, viene da chiedersi perché mai il segretario del Pd pensi a un Senato di nominati non eletti dai cittadini, per non dire delle timidezze mostrate dal Pd sulle preferenze. Continua a colpire, nell’azione di Renzi, la disinvoltura del segretario che sembra sempre lasciarsi dietro tutte le porte aperte. Ne è una riprova la curiosa sintesi della giornata di ieri che rimbalzava sui siti dei maggiori quotidiani: Renzi ha deliberato tra due settimane una "franca discussione sul futuro del governo" senza più escludere nulla: andare avanti appoggiandolo, cambiare passo, andare alle elezioni. Tutto e niente. Un po’ come quando il nuovo segretario del Pd proponeva i diversi modelli di legge elettorale, liscia gassata o com’è andata.