Su Papa i radicali hanno preso un colpo di sole
21 Luglio 2011
di redazione
Voto parlamentare sull’autorizzazione a procedere nei confronti del pidiellino Alfonso Papa. Si alza a parlare l’onorevole Rita Bernardini, radicale e vicina ai piddini. Ricorda che la battaglia sulla custodia cautelare e la carcerazione preventiva sono “al centro della nostra lotta non violenta da anni”.
Denuncia anche il fatto che nelle carceri, “nelle carceri illegali italiane”, il 40 per cento dei detenuti sono in attesa di processo. “Sappiamo tutti che la metà di loro sarà riconosciuta innocente, tanto che noi siamo il paese d’Europa più condannato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”. Applausi del banchi del pdl e del pd. "Credo che da legislatori dobbiamo porre mano immediatamete alla riforma della carcarezione preventiva". Altri applausi bipartisan.
Infine la conclusione: "Detto questo, in nome di quelle decine di miglia di persone che sono in carcere, in carcerazione preventiva e che non possono girare a piede libero, come ha detto il collega Mannino, e avendo visto anche le carte (dell’inchiesta sui papa, ndr), riteniamo di votare sì alla autorizzazione a procedere" (applausi del pd, mugugni del pdl).
Piccola considerazione. Non c’importa tanto se Papa verrà giudicato colpevole oppure no, ma del voto per la carcerazione preventiva del deputato: trattato neanche fosse un pericoloso pluriomicida da tenere sotto controllo perché potrebbe inquinare le prove (ma non era sotto intercettazioni da mesi?). C’importa di più delle contraddizioni dei radicali.
Che voleva dire la Bernardini con quel "avendo visto le carte"? Che ragionamento è mai questo per cui siccome in Italia c’è tanta gente incarcerata ingiustamente allora bisogna votare sì anche all’autorizzazione a procedere contro Papa? Non vogliamo neanche pensare che l’on. Bernardini si sia lasciata andare ad una sorta di vendetta ordalica contro l’amico di Bisignani. Speriamo che il suo discorso vagamente assurdo sia soltanto frutto di un brutto colpo di sole, di uno sciopero della fame e della sete che dev’essersi protratto per troppo tempo.