Suardi e Parrillo: due illustri figure del Credito Popolare
08 Gennaio 2013
Nell’anno appena trascorso ricorreva il ventesimo anniversario della scomparsa di Lorenzo Suardi e il centenario della nascita di Francesco Parrillo, due uomini che hanno fornito un contributo decisivo nella difesa dei valori della cooperazione bancaria, nei quali si riconoscono le Banche Popolari, e che hanno guidato gli organismi della Categoria in momenti non meno difficili e complessi di quelli attuali.
In memoria di queste due figure e dell’opera da loro svolta l’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari ha pubblicato recentemente il volume dal titolo “Suardi e Parrillo, uomini del Credito Popolare” in memoria della loro azione svolta. Nel libro vengono riportate alcune testimonianze di personalità che hanno avuto modo di conoscere e di collaborare con l’avvocato Lorenzo Suardi e una serie di articoli e di contributi del professor Francesco Parrillo pubblicati sulla rivista dell’Associazione “Credito Popolare” di cui fu anche il direttore.
L’azione di questi due uomini ha caratterizzato profondamente la storia delle Banche Popolari nella seconda metà del secolo scorso, in particolare dall’affermazione del boom economico italiano verso la fine degli anni cinquanta fino ad arrivare alle tensioni sociali degli anni settanta-ottanta, segnati dall’avvento degli shock petroliferi e dall’impennata della dinamica inflazionistica.
È in questi due decenni, nei quali si assiste alla diffusione, all’affermazione e allo sviluppo delle piccole e medie imprese, che si colloca l’esperienza umana e professionale dell’avvocato Suardi e del professor Parrillo, un periodo che vede le Banche Popolari consolidare la propria presenza sui territori e prepararsi a quella che sarà l’espansione del Credito Popolare dalla metà degli anni novanta agli anni che hanno preceduto l’attuale grande crisi finanziaria, arrivando a rappresentare oltre un quarto del sistema bancario nazionale.
La crescita che le Banche Popolari hanno registrato negli ultimi venti anni trova quindi le proprie radici nella storia vissuta e nelle esperienze maturate negli anni precedenti, una storia da cui emerge la modernità delle idee di Luigi Luzzatti che portarono nel 1864 alla nascita della prima banca popolare italiana, la Banca Popolare di Lodi.
Idee riprese sia dall’avvocato Suardi che dal professor Parrillo. Il primo, per quanto concerne la necessità di ricorrere all’associazionismo e alla mutualità quale rimedio alla soluzione di situazioni difficili in ambiti territoriali privi di tradizioni bancarie, al fine, così, di garantire il credito ai piccoli artigiani, ai commercianti, agli agricoltori e alle famiglie. Tuttavia, come ricordava l’avvocato Suardi, il credito non deve essere visto come un diritto ma deve essere meritato con il lavoro se si vuole davvero che diventi uno strumento di valorizzazione e di promozione sociale ed economica per le aree servite.
Il Professor Parrillo, per la capacità di consolidare nel corso della sua opera in favore della Categoria numerosi rapporti con altre realtà bancarie popolari e cooperative a livello internazionale, in linea con quella diffusione di idee e di esperienze che avevano animato il pensiero di Luzzatti e che lo avevano portato a conoscere il modello delle unioni di credito popolare concepito e sviluppato in Germania da Schulze-Delitzsch.
Questo è il contributo che, grazie al loro impegno e alla loro dedizione, Lorenzo Suardi e Francesco Parrillo hanno offerto al Credito Popolare e al Paese, un’eredità fatta di passione, senso civico e responsabilità che ancora oggi permette a numerose comunità locali, al loro tessuto produttivo e alle famiglie di garantire, sia pure tra numerose difficoltà, quelle condizioni di sviluppo e di benessere diffuso senza le quali non può esserci equità e giustizia.