Sud, è l’ora del confronto tra la politica e le parti sociali

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Sud, è l’ora del confronto tra la politica e le parti sociali

Sud, è l’ora del confronto tra la politica e le parti sociali

05 Ottobre 2009

Oggi a Bari si ritorna a parlare di Mezzogiorno. A farlo, seduti intorno a un tavolo, saranno parlamentari del centrodestra, ministri, sindacalisti e imprenditori. Dopo la tappa napoletana il dibattito sul rilancio del Sud si sposta nel capoluogo barese per un confronto tra partito e membri del governo da una parte e le categorie sociali ed imprenditoriali dall’altra. La serie di incontri – promossi dai gruppi Pdl di Camera e Senato per discutere il documento sul Sud presentato lo scorso agosto – passa, dunque, dal piano programmatico a quello della consultazione e della discussione . Una modalità di procedere che – come spiega il presidente del gruppo Maurizio Gasparri – "dimostra che siamo di fronte ad un documento aperto e modificabile in base ai contributi che giungeranno. Di questione meridionale si parla da sempre. Noi siamo convinti che in questa fase ormai consolidata della Legislatura, pur considerando gli effetti della crisi, sia giunto il momento di avere una maggiore incisività. Da questi due appuntamenti ci aspettiamo che arrivi la spinta propositiva ed un contributo per fare quello scatto in avanti sulla questione meridionale, che per il Popolo della Libertà è centrale". Al centro del documento presentato dai gruppi parlamentari del Pdl un’Agenzia per lo sviluppo del Sud, che avrà funzioni di raccordo tra le varie Regioni coordinando le operazioni di investimento dei fondi tra i diversi enti locali. Una proposta che si confronterà con le analisi e le valutazioni del mondo politico e di quello imprenditoriale-sindacale.

Al convegno barese di oggi partecipano i presidenti dei gruppi del Pdl al Senato ed alla Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto ed i vicepresidenti vicari, Gaetano Quagliariello ed Italo Bocchino, il ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, quello dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto e dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Per il mondo sindacale ed imprenditoriale saranno presenti il segretario generale Uil, Luigi Angeletti, segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni, presidente Abi, Corrado Fissola, presidente Confindustria, Emma Marcegaglia, presidente Coldiretti, Sergio Marini, presidente Confcooperative, Luigi Marino, segretario generale Ugl, Renata Polverini, presidente Confcommercio, Carlo Sangalli, ed il presidente Confagricoltura, Federico Secchioni.

"L’obiettivo spiega il presidente del gruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto – è quello di affrontare il nodo del Sud con un taglio diverso rispetto al passato, il che significa mai più finanziamenti a pioggia o dissipamento dei soldi che arrivano da governo ed Ue. Non si tratta di una questione quantitativa ma è chiaro che serve un riequilibrio delle risorse tra Nord e Sud, agendo inoltre in maniera rigorosa e consapevole di cosa è accaduto nel passato". Strategie diverse di sviluppo rispetto al passato che secondo il vicepresidente vicario del Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, devono tenere conto anche di un mutamento delle condizioni storiche ed economiche: "Il Mezzogiorno oggi si trova di fronte a due sfide: l’economia globalizzata con le sue regole mutevoli e la necessità di attirare risorse e diventare area ospitale per i capitali in cerca di investimento. A queste sfide il Sud può rispondere meglio soprattutto alla luce della più importante riforma strutturale di questo governo, il federalismo fiscale". Da qui la convinzione per Quagliariello che "il Meridione può e deve diventare il motore dello sviluppo del Paese, puntando su tre aspetti cruciali: infrastrutture, sicurezza e capitale umano a cui poi dovranno accompagnarsi misure come la fiscalita’ di vantaggio e la flessibilita’ del lavoro”.