Sud, Quagliariello: Visione frammentaria e approccio statalista
04 Novembre 2015
di redazione
"Il masterplan del governo per il Sud sconta un limite di fondo: continua a segmentare i problemi e le proposte di soluzione anziché considerare la questione meridionale come una grande questione nazionale". Lo dichiara Gaetano Quagliariello. "E’ positivo – prosegue – che si riconosca l’importanza delle condizioni di contesto, dalle infrastrutture al capitale umano, quali presupposti per lo sviluppo. Ma in un quadro di competizione internazionale, alla luce delle innovazioni istituzionali che si stanno introducendo nel nostro Paese, in un’area d’Italia nella quale i dati dello scorso anno ci dicono che circa 260 piccole imprese chiudono ogni giorno perché nel mercato globale l’alternativa è crescere o morire, c’è bisogno di un approccio innovativo e audace, in grado di superare dirigismi, statalismi, particolarismi. Da questo punto di vista, programmare gli interventi in un’ottica macroregionale sarebbe meglio che annunciare patti settoriali a livello di singole regioni e città metropolitane. Allo stesso modo, il nodo dei fondi strutturali andrebbe ripensato avviando una seria negoziazione con l’Europa che consenta di impiegare almeno in parte le risorse sostituendo le erogazioni dirette con un regime ben regolato di fiscalità di vantaggio. C’è poi un tema di fondo, che caratterizza anche la legge di stabilità e che nel masterplan per il Sud trova evidente conferma: la difesa di quello statalismo opaco e clientelare che si annida nelle società partecipate, che paralizza la concorrenza, che genera disservizi e alimenta la corruzione. Proporre accorpamenti è la riprova che il governo intende presidiare questa frontiera statalista anziché smantellarla. Tutto ciò – conclude Quagliariello – dovrebbe far riflettere chi continua a sostenere che l’esecutivo non stia producendo politiche di sinistra".