Sudafrica dice addio a Mandela e già pensa al dopo Zuma

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Sudafrica dice addio a Mandela e già pensa al dopo Zuma

15 Dicembre 2013

Dolore, balli e canti per Mandela. A Qunu, il piccolo villaggio dell’East Cape in Sudafrica che diede i natali a Madiba, la famiglia e la gente del leader che sconfisse l’apartheid hanno dato l’ultimo saluto alla slma, inumato nella terra degli avi. Dopo il tributo dei grandi della Terra, la sofferenza degli ultimi e di chi ha adesso sente di aver perso il Padre che creò la Nazione. A Qunu tornano protagoniste inni e Graca Machet, le due donne che hanno creato più di altri un legame strettissimo tra i neri d’Africa e il leader, ma dopo l’abbraccio nello stadio di Soweto è probabile che non intervengano con un discorso all’ultimo funerale. Intanto, in Sudafrica continua ad essere contestato il presidente Zuma; secondo gli osservatori almeno metà degli elettori dell’Anc lo vorrebbe fuori dalla politica. Intanto per le prossime elezioni salgono le quotazioni di Cyril Ramaphosa, l’avvocato e grande negoziatore che ha gestito le cerimonie di Johannesburg e Qunu. Intanto è rientrata la polemica per il mancato accredito alla cerimanina del premio nobel arcivescovo Desmond Tutu. Anche Tutu è ormai da tempo in rotta con il governo sudafricano. "Avrei tanto voluto partecipare alla cerimonia per dare l’ultimo saluto a una persona a cui ho voluto bene e che mi è stata cara, ma avrei mancato di rispetto a Tata autoinvitandomi a quello che è stato presentato come un funerale riservato alla famiglia", ha fatto sapere l’arcivescovo, che però alla fine ha cambiato idea.