Sueddeutsche: italiani anime rozze, tanta monnezza, poca cultura

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Sueddeutsche: italiani anime rozze, tanta monnezza, poca cultura

13 Maggio 2008

Gli italiani “rozzi nell’animo”: è
pesante il titolo dell’articolo del
quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung.

La Sz  riprende una
citazione di Rudolf Borchardts (scrittore e traduttore di Dante
in tedesco, ndr.), che descrive come il nostro Paese stia
andando alla deriva, assieme alle tonnellate di rifiuti che la
camorra blocca a Napoli. Ma ciò che più fa riflettere – secondo
la progressista Sz, che non è mai stata tenera con l’Italia – è
l’assenza di intellettuali italiani capaci di stimolare dibattiti
nei salotti in Germania e, soprattutto, il disinnamoramento
totale dei tedeschi nei confronti del Bel Paese, fatta eccezione
per le sue spiagge.

Ci sono diversi motivi che spiegano la perdita di interesse dei
tedeschi per l’Italia: “Il neo-sindaco di Roma, crede di poter
attirare l’attenzione del suo popolo minacciando di demolire
l’unica opera contemporanea riuscita nel centro città, il museo
dell’Ara Pacis di Richard Meier”, attacca l’autore dell’articolo,
Gustav Seibt, chiedendosi come abbia fatto l’esponente di un
partito post-fascista (che sta più a destra di Joerg Haider) a
conquistare la Capitale, mentre Silvio Berlusconi è stato “eletto
per la terza volta, alla luce del giorno, nonostante gli
insuccessi, le promesse non mantenute e gli imbrogli a suo unico
vantaggio”.

“Sono lontani più di un decennio i tempi in cui le librerie
(tedesche) erano piene di opere di scrittori e storici italiani e
quando nomi come Umberto Eco o Carlo Ginzburg influenzavano il
dibattito” in Germania, scrive la Sz, sottolineando che ora la
maggior parte dei libri che vengono pubblicati da Wagenbach,
molto importante per gli autori italiani in passato, provengono
dalla Spagna o dal Sudamerica. Per non parlare poi del cinema
italiano: gli unici film che arrivano all’estero sono i lamenti
del simpatico Nanni Moretti.