Sui rifiuti si discute da troppo tempo, ora l’imperativo è fare presto

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Sui rifiuti si discute da troppo tempo, ora l’imperativo è fare presto

20 Luglio 2011

di Y. B.

Nulla osta sì o nulla osta no? Questo è il problema. Ed è questo il dilemma che si cercherà di sciogliere nelle prossime ore. Il Governo è alle prese con il decreto rifiuti. Il primo comma vorrebbe che le regioni, prima di accogliere i rifiuti di Napoli, debbano poter dare un nulla osta preventivo. Ovviamente, da una parte ci sono i parlamentari campani che vorrebbero abrogarlo, dall’altra ci sono quelli leghisti che, essendo già contrari all’intero provvedimento, cercano almeno di conservare questo comma per salvaguardare le regioni del nord.

In queste ore è ripreso l’esame del decreto in Aula alla Camera, ma la situazione non sembra di facile risoluzione: la maggioranza ieri è andata sotto sul rinvio in commissione del provvedimento e il Governo, vista la situazione di stallo, starebbe valutando l’ipotesi di ritirare il decreto per evitare di andare nuovamente sotto, stavolta durante il voto in Aula. Una soluzione che non comprometterebbe la gestione dell’emergenza, vista l’ordinanza del Consiglio di Stato, emanata lunedì, con cui si consente l’invio dei rifiuti fuori regione, sospendendo la decisione precedentemente presa dal Tar del Lazio che ne bloccava, invece, il deflusso. Anche se l’ordinanza supplirebbe alla legge solo fino al 6 dicembre, giorno in cui il Consiglio di Stato si dovrà pronunciare sul merito. Per questo, ed è notizia dell’ultimo minuto, sarebbe spuntata l’ipotesi di un nuovo provvedimento per evitare di lasciare "margini di ambiguità legislativa". A dirlo, interpellato dall’Ansa in Transatlantico, è il presidente dei deputati della Lega Marco Reguzzoni, che fa sapere anche che comunque, con o senza decreto, i rifiuti di Napoli "non andranno in Lombardia, Veneto e Piemonte".

Intanto, mentre la politica discute, la situazione a Napoli resta molto tesa: la notte si appiccano roghi ai cumuli di rifiuti e durante il giorno ci sono blocchi da parte della gente, ormai esasperata. La raccolta non riesce ad eliminare le tonnellate che giacciono in strada e questo è ovvio, perché fino a quando si lavoreranno soltanto i rifiuti prodotti quotidianamente non ci sarà mai tempo per eliminare tutto il vecchio che si è depositato.

È dal giorno successivo all’elezione di De Magistris che si sta consigliando al sindaco di trovare un modo alternativo per tamponare questa situazione emergenziale, fino a quando la raccolta differenziata non sarà decollata. Ora sembra che uno spiraglio di luce ci sia, perché è stato individuato un sito di stoccaggio in un capannone di Via Brin, dove c’erano centocinquanta immigrati che vivevano in una situazione igienico-sanitaria molto precaria e che, adesso, sono stati trasferiti a Fuorigrotta.

Intanto, il Vicesindaco Tommaso Sodano ha dichiarato che entro fine settimana sarà firmato un accordo con una nazione straniera per “esportare” via nave buona parte dei rifiuti napoletani. Sodano nega, come anche De Magistris, che si tratti della stessa identica proposta fatta in campagna elettorale dal candidato del centrodestra Gianni Lettieri, ma non dice nulla su quale sarà questa nazione: "Se lo diciamo ci sabotano". Ciò che si sa è che l’operazione dovrebbe costare non meno di 100 milioni di euro. Insomma, tutto top secret. Sembra che Masaniello soffra di una sindrome di accerchiamento che gli impedisca di ricordarsi uno dei suoi primi impegni elettorali: “un’amministrazione trasparente”. Ma il Sindaco rassicura e rimanda a quando il tutto sarà definito.

In conferenza stampa, il Sindaco ha voluto rimarcare le differenze che ci saranno rispetto al programma che avrebbe voluto Lettieri. Niente termovalorizzatori e niente discariche; una vera e propria rivoluzione ambientale. Anzi, a breve saranno acquistati altri bidoni e altro materiale necessario alla raccolta differenziata da parte dell’ASIA, che a settembre dovrebbe far partire il servizio di raccolta porta a porta anche nei Quartieri Spagnoli.

Raccolta differenziata, invio di navi all’estero, chiusura delle discariche. Sì, va bene tutto, ma al momento le tonnellate di rifiuti restano ancora in strada e continuano a deturpare l’immagine di una città meravigliosa. Governo, Regione, Comune, fate presto. Risolvete questa ennesima situazione emergenziale e dopo si potranno fare tutte le rivoluzioni ambientali possibili e immaginabili, ma ad un patto, però: mai più emergenza e, soprattutto, mai più scaricabarile. Oggi le responsabilità sono chiare; che tutti abbiano il coraggio di assumersi le proprie di fronte ai cittadini napoletani e campani, i quali non desiderano altro che ritornare alla tranquillità e ai fasti di un tempo.